Redatto il 10 dicembre 2011, aggiornato il 18 marzo 2023.
Filippo Viganò, ex sindaco di Albiate, che ringrazio, mi ha regalato un esemplare de La Domenica del Corriere che parla degli alpini e anche di mio nonno Giuseppe (detto Peppino), mancato nel 1952.
Era il figlio di Bernardo Caprotti, fondatore di due cooperative ad Albiate.
Ve ne ripropongo alcune immagini.
Per capire meglio di cosa si parli potete leggere
- I Caprotti durante la prima guerra mondiale e il fascismo
- I Caprotti : aspetti privati i dal Risorgimento alla Seconda Guerra Mondiale.
In fondo all’articolo trovate delle due uniformi di mio nonno che ho appena ritrovato e che conservo ad Albiate
Di seguito la copertina intera della rivista dell’ottobre 1916.

Bella questa immagine degli alpini che scalano una montagna, sempre tratta dalla stessa rivista (ultima di copeertina).

Anche il mio prozio, Giorgio Venosta, era un ufficiale degli alpini, ma nella seconda guerra mondiale. Fece la ritirata di Russia.
Tra chi riceve la medaglia al valore c’è anche mio nonno, Vi lascio cercarlo tra i tanti ufficiali , e qualche sottoufficiale, presenti sotto.

Ecco l’immagine stilizzata di mio nonno, Giuseppe Caprotti, detto Peppino.

Le uniche medaglie di mio nonno che mi sono rimaste sono queste sotto.
Di più, purtroppo, non so.

Sotto : le 16 pagine della rivista settimanale, supplemento del Corriere della Sera, della settimana che va dal 1° all’8 ottobre 1916.
Il quotidiano era stato fondato nel 1885 dai Crespi, che saranno poi soci dei Caprotti in Esselunga.
Suggestive le pubblicità, soprattutto per migliorare il seno , per curare “la nevrastenia” o per gli “uomini deboli”, alcune sono evidenziate nelle ultime due pagine.
Sotto : uniforme del nonno (1919).

N.B.: il nonno, molti anni dopo, avrà un ruolo fondamentale nel rilancio della manifattura tessile e indirettamente nella fondazione di Esselunga :
Giuseppe 3 muore prematuramente in estate. La gestione dell’azienda passa ai figli Bernardo 3, Guido e Claudio, per rimanere infine prima in esclusiva a Guido, poi al solo Bernardo.
1957
Grazie agli utili del tessile e agli investimenti finanziari del nonno Peppino, i Caprotti possono partecipare alla fondazione della Supermarkets Italiani, poi Esselunga.
I tre fratelli, con la partecipazione della madre Marianne Maire in Caprotti, nei primi anni ’60, acquistano la maggioranza delle azioni della Supermarkets Italiani, quando Nelson Rockefeller decide di ritirarsi dall’Italia.
(*) la famiglia francese di mia nonna Marianne. Sotto : un’immagine del 1947 di Giuseppe Caprotti, detto Peppino.



