Giuseppe “Beppo” Caprotti di Bernardo, il mio trisnonno: la ditta “Bernardo Caprotti di Giuseppe”
Nel 1872 Carlo Caprotti, fratello minore di Beppo, lascia l’azienda di famiglia per mettersi in proprio. Rimasto unico proprietario dell’azienda di famiglia, Beppo continua con la decisa politica di investimenti atti a portarla ad un livello di meccanizzazione tale da renderla competitiva sui mercati non solo italiani.Giuseppe “Beppo” Caprotti di Bernardo, il mio trisnonno: la famiglia
Ormai lanciato negli affari e raggiunta una posizione sociale ed economica di rispetto, per Beppo arriva il tempo di sposarsi. Il 21 settembre 1863 prende in moglie Giuseppina Polti di Antonio, negoziante di tessuti di Lecco e fedele cliente della Manifattura anche dopo il matrimonio.Giuseppe “Beppo” Caprotti di Bernardo, il mio trisnonno
Giuseppe, detto Beppo, è figlio di Bernardo, che nel 1840 “fonda” ufficialmente la ditta “Bernardo Caprotti di Giuseppe” trasformando così una realtà assolutamente locale in un’azienda vera e propria, per quanto piccola.San Valerio Protomartire d’Africa, ad Albiate
Le reliquie conservate nell’omonimo oratorio di Albiate appartengono a un Valerio martirizzato in Africa con San Rufino, all’epoca delle grandi persecuzioni anticristiane (III-IV secolo d.C.), e il cui onomastico è posto, con quello del compagno, al 16 novembre, giorno nel quale , l’oratorio, viene aperto e viene officiata la messa. Le sue ossa sono “protagoniste” del mio libro, Le ossa dei Caprotti
Breve storia di Villa San Valerio e della cappella attigua, ad Albiate
1893: estintosi il ramo principale della famiglia Airoldi nel 1768 l’asse ereditario passa ad un ramo secondario trasferitosi in Sicilia, i cui ultimi eredi alla fine dell’Ottocento decidono di liquidare le proprietà lombarde, che sono vendute almeno in parte (compresa la villa) ai fratelli Bernardo, Antonio, Emilio e Giovanni Caprotti di Giuseppe. Con la vendita, com’era d’uso all’epoca, passa ai nuovi proprietari anche gran parte dell’archivio di famiglia con la storia dei beni venduti e della loro amministrazione, nonché la storia della stessa famiglia Airoldi a partire almeno dal Cinquecento