"Le ossa dei Caprotti"

Tra Garibaldi, la Cia ed Esselunga, il racconto ben documentato della famiglia che ha rivoluzionato per sempre le abitudini degli italiani. Edito da Feltrinelli, 2023.

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I Caprotti e la Coop: la vendita di Esselunga, Aldo Soldi e “Falce e carrello”

Nel 2004, voci sempre più insistenti lasciano trapelare che mio padre Bernardo vorrebbe vendere Esselunga. A quest’epoca, io sono già stato esautorato (mi sono state tolte le deleghe e buona parte dei “miei” manager – e non solo – sono stati licenziati o sono lì lì per esserlo). Queste notizie sono quasi contemporanee ad una mia proposta, dell’ottobre 2004, per acquistare la quota di maggioranza di Esselunga, proposta che fu respinta. A questo punto s’inizia a parlare di altre quattro offerte, in particolare una del colosso americano Walmart; e anche Aldo Soldi, dal 2004 presidente dell’ANCC – Coop, Associazione Nazionale Cooperative Consumatori, manifesta l’interesse al suo acquisto, perché il passaggio in mani straniere sarebbe stato un disastro per l’economia alimentare italiana. Mossa poco astuta, che sarà fra i motivi per cui nel 2007 Bernardo pubblicherà il suo libro Falce e carrello.

I Caprotti e la Coop: la “guerra” su più fronti

(…) Iniziamo a pensare a un dossier che dimostri come, sia dal punto di vista dei soci che da quello sociale, le cooperative siano imprese come le altre. Ne consegue che le condizioni di favore di cui beneficiano sono aiuti di Stato. Creiamo un gruppo di lavoro interno e (…) raccogliamo tutta la documentazione necessaria per sostenere la nostra convinzione. Il dossier verrà portato poi a Bruxelles da Federdistribuzione e cambierà, almeno in parte, la tassazione delle cooperative. In loro difesa si muove persino Massimo D’Alema ma la nostra vittoria, di cui non potrò cogliere i frutti, è importantissima. (…)”. (G. CAPROTTI, Le ossa dei Caprotti. Una storia italiana, Milano 20243, pp. 149; 187 – 188; p. 269).

I Caprotti e la Coop: Turiddo Campaini, un “nemico” e un maestro

“L’esperienza a Firenze è per me una grande scuola anche perché l’avversario che abbiamo di fronte è, all’epoca, uno tra i più efficienti e competitivi: la Unicoop amministrata e gestita da Turiddo Campaini. Una Coop aggressiva con una politica locale molto spiccata, efficiente e orientata al mercato. I prodotti toscani sono la norma ma non mancano quelli cinesi, per la grande comunità distribuita fra Prato e Campi Bisenzio…

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Storia

Giuseppe Caprotti si laurea nel 1986 in Storia Contemporanea alla Sorbona di Parigi e la sua tesi sulla situazione politica, economica e storica in Alto Adige viene tradotta e pubblicata in 3 edizioni presso Franco Angeli Editore.

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Marketing

Giuseppe Caprotti ha operato nella GD per più di 30 anni come manager, imprenditore e consulente. Nel suo campo è stato un precursore. Basti pensare, ad esempio, alle carte fedeltà, al biologico, al primo bilancio sociale (nel 2003) e all’e-commerce.

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Ambiente, Sociale e Cultura

Giuseppe Caprotti è presidente della Fondazione Guido Venosta, promotrice di progetti per il sociale, la salute e la cultura. In tutta la sua carriera ha avuto a cuore i temi di tutela dell’ambiente.