I Caprotti e lo sport: Lo zio Luigi Venosta detto Gigi, hockey e medaglie
Luigi Venosta, detto Gigi, secondo fratello di mio nonno, fu “il più popolare giocatore italiano” di hockey su ghiaccio degli anni ’30, come lo definì “La Gazzetta dello Sport”, vestendo tra l’altro la maglia azzurra per più di venti partite. Durante la guerra fu aviatore, e si guadagnò una medaglia d’argento sul campo. Nella foto, Gigi Venosta è l’ultimo in fondo, in fuga, con la maglia scura.I Caprotti e la famiglia: la nonna materna Luisa Quintavalle con Zeno Colò, marzo 1945
Mia nonna Luisa adorava sciare, ed era anche molto brava. In una foto conservata tra i cimeli di famiglia è ritratta in un ristorante alpino svizzero con un gruppo di sciatori tra i quali, alla sua destra nell’immagine, il grandissimo campione Zeno Colò.I Caprotti e lo sport: mio nonno materno Guido Venosta, l’equitazione
Finite le scuole superiori, il nonno svolse il servizio militare presso la Scuola di Cavalleria di Pinerolo, in cui si diplomò nel 1932, venendo quindi destinato al corpo del Savoia Cavalleria. La passione per l’equitazione gli rimarrà per tutta la vita.Flash — Le ossa dei Caprotti a Peccioli
A Natale libri per te: Peccioli ospita Nazzi, Gipi, Raimo e Genovesi. Io interverrò l’8 dicembre.
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Gli antenati dei Caprotti: mio nonno materno Guido Venosta, 1913-1915 ca.
Mio nonno Guido Venosta, nato nel 1911, era figlio di Giuseppe, ingegnere della Pirelli dall’inizio del Novecento che ebbe la fortuna di vivere la stagione eroica dello pneumatico e dei primi Gran Premi. Gli album di famiglia conservano molte fotografie delle gare degli anni Venti, col bisnonno fotografato con campioni quali Campari, Nazzaro, Minoia, Antonio Ascari, e con il figlio Guido, che seguiva spesso il padre. Non si sa in quali circostanze sia stata scattata la fotografia, ma piacque così tanto che se ne fecero molte copie, specialmente ingrandimenti del bambino, tuttora presenti in Archivio.Giovanna Barletta a proposito di Le ossa dei Caprotti
Bel libro, l’ho acquistato in formato digitale e ammetto di averlo letto anche durante le pause di lavoro… chi nasce in una famiglia che cresce nella gdo o azienda familiare in genere non può non leggerlo… è scritto anche molto bene… complimenti
Adalberto su Le ossa dei Caprotti
Ho divorato il tuo libro, complimenti mi è piaciuto molto, inoltre per me è stato un tuffo nel passato e davvero ti ringrazio hai fatto un lavoro bellissimo, coraggioso e molto avvincente
Le ossa dei Caprotti visto da Maria Cristina
Caro Giuseppe, ho finito adesso di leggere il tuo libro. Mi congratulo con te per la lucidità mantenuta nonostante il…
Esselunga, la versione di Giuseppe Caprotti in un libro
” Il tutto in un libro pubblicato da Feltrinelli… Chissà cosa direbbe Bernardo…”
Mio padre avrebbe avuto ben poco da dire poichè il suo libro, Falce e Carrello, è edito da Marsilio che appartiene a Feltrinelli. Sempre informasi prima di scrivere!
Paolo Lenci su le ossa dei Caprotti
Un gran libro, una testimonianza che mi ha profondamente colpito (come pochi libri) e mi ha lasciato una grandissima lezione: mai, mai giudicare una persona senza averla conosciuta o averne conosciuto i fatti in prima persona
“Ascesa e odio in casa Caprotti?”
Trovo giusto pubblicare anche le critiche. Questa, parziale, è del “Il Sole 24 ore del 26 novembre 2023. Ovviamente c’è anche la mia risposta