Esselunga: dal 1957 agli inizi degli anni ’90 nei ricordi del figlio di un “droghiere”
Le origini di Esselunga legatissime alla storia della città di Milano
Le origini di Esselunga legatissime alla storia della città di Milano
La storia dei Caprotti inizia con Antonio del fu Giovanni Battista (1685). Le origini della famiglia con l’agricoltura e il tessile, fino al 2009 quando, anche a causa del forte calo di ordini, i vertici aziendali decidono la chiusura della Manifattura dopo oltre 179 anni di attività. Nel frattempo i Caprotti, nel 1957, hanno avuto modo di partecipare alla fondazione dell’Esselunga
Grazie a Francesco Perego e all’Associazione Piero Gatti, che aveva ospitato ad Albiate la presentazione del mio libro Le Ossa dei Caprotti, sono stati scoperti nuovi contenuti storici sulla villa e sulla cappella di San Valerio, già oratorio dell’Immacolata
Ormai anziano e ritiratosi dagli affari, Carlo alterna i soggiorni in Italia a diversi mesi in Africa, risiedendo ad Algeri. Nel 1914 lo scoppio della Grande Guerra lo blocca lì, ma riceve con regolarità le lettere del nipote Peppino, figlio di sua figlia Bettina e di Bernardo, primogenito del fratello Beppo, fante telegrafista a Parma.
Come industriale e figura pubblica della società bergamasca, Carlo sceglie quale abitazione a Bergamo una signorile dimora nell’attuale via Tasso, con un grande parco di 5,61 pertiche (oltre 3600 mq.), studiato e organizzato da Carlo stesso.
Dopo la separazione in affari dal fratello maggiore Beppo (1872), Carlo si trasferisce a Bergamo e qui impianta due aziende tessili, una nel 1874, la “Società in nome collettivo Caprotti & Guttinger”, l’altra nel 1901, la ditta individuale “C. M. Caprotti” nel 1901.
Carlo s’innamora di Selina, figlia dell’imprenditore zurighese Nicholas Hübert, con affari tra la sua patria, la Svizzera, e Bergamo, sede di una forte e ricca comunità imprenditoriale di religione riformata, e la sposa nel 1871.
Carlo fu il Caprotti di più ardente spirito. In qualunque impresa s’imbarcasse ci si lanciava sempre anima e corpo, fossero le sue passioni risorgimentali e libertarie, il suo impegno politico repubblicano, il suo matrimonio o la fortuna della sua fabbrica.