«L’archivio aziendale conserva numerose lettere di clienti dell’azienda Caprotti, con cui richiedevano forniture di tessuti allegandone i campioni. Si trattava per lo più di stoffe di cotone per fodere (ad esempio per materassi) e per abiti destinati a una clientela medio – bassa la quale prediligeva, soprattutto nel caso della clientela femminile, i colori vivaci.
Le ditte potevano richiedere forniture di stoffa già in precedenza ordinate all’azienda albiatese, o inviare campioni di stoffe comunemente usate nella zona di pertinenza, chiedendo se la ditta era in grado di eseguirne i disegni e di proporre prezzi concorrenziali.».

Spunto dal libro: "Le ossa dei Caprotti"
Tra Garibaldi, la Cia ed Esselunga, il racconto ben documentato della famiglia che ha rivoluzionato per sempre le abitudini degli italiani.
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