Redatto il 30 novembre 2022, aggiornato il 14 ottobre 2023
Sopra un tessuto del cotonificio nel 1908 . Qusto campione è servito nell’elaborazione del sottofondo della copertina del libro Le ossa dei Caprotti.
Il riparto era uno scaffale : l’azienda tessile di famiglia ha cambiato nome più volte : da “ditta Bernardo Caprotti di Giuseppe” a Società anonima Cotonificio Caprotti, per poi diventare Manifattura Caprotti.
Il titolo originale, a cura di Eleonora Sàita era : Lettere di clienti con richieste di forniture
L’archivio aziendale conserva numerose lettere di clienti dell’azienda Caprotti, con cui richiedevano forniture di tessuti allegandone i campioni. Si trattava per lo più di stoffe di cotone per fodere (ad esempio per materassi) e per abiti destinati a una clientela medio – bassa la quale prediligeva, soprattutto nel caso della clientela femminile, i colori vivaci.
Le ditte potevano richiedere forniture di stoffa già in precedenza ordinate all’azienda albiatese, o inviare campioni di stoffe comunemente usate nella zona di pertinenza, chiedendo se la ditta era in grado di eseguirne i disegni e di proporre prezzi concorrenziali.
I Caprotti, molto abili nel “sentire il polso” del mercato, prestavano grande attenzione alla varietà di richieste e di prezzi praticati e ai di gusti specifici di ogni località, che prima dell’Unità erano molto più diversi e accentuati di quanto noi oggi potremmo immaginare. La frammentazione del mercato nazionale, infatti, aveva creato profonde particolarità regionalistiche, e ci volle diverso tempo, dopo la scomparsa delle frontiere interne e la conseguente possibilità di libero accesso e di scambio fra tutti i mercati della Penisola, perché si formasse un gusto omologato in tutta la giovane nazione italiana.
Queste lettere sono state esposte in una piccola mostra, ad Albiate, nel 2007.
senza data [ma 1840], Orvieto
Lettera della ditta Augusto Irace
- 280×190
Albiate, Villa San Valerio, Archivio Caprotti, busta 1, fascicolo 9
La lettera della ditta Irace è un esempio indicativo di come venivano formulate le richieste alla Caprotti:
Fodera materazzo bleu solido/Bordato tinto in olio/Filtorto per uomo/Bordato straforte color solido/Bordati comuni, e di questi se ne fa il maggior consumo, massime poi se son belli disegni e tinte, e buon prezzo./Questi sono i tipi de’ generi per le nostre campagne, e si desidera conoscere i prezzi ristretti nelle altezze relative, e le condizioni che potrebbero fare coteste fabriche.
1876 gennaio 20, Lecco
Lettera della ditta Antonio Polti
- 140×280
Albiate, Villa San Valerio, Archivio Caprotti, busta 63, fascicolo 2
Si tratta di una vera ricevuta, prestampata nella ricca ed elegante grafica che usava all’epoca, in cui si quietanzava alla Caprotti il compenso dovuto per il disegno eseguito dei tre campioni di stoffe allegati.
1876 luglio 8, Carate Brianza
Lettera della ditta Motta & Brambilla
- 210×270
Albiate, Villa San Valerio, Archivio Caprotti, busta 63, fascicolo 2
Nel testo della lettera si specifica alla Caprotti di restare precisissimi ai disegni commessi nelle camicie crociate, perché dei due campioni acclusi ne avevano già ricevuto una pezza in più rispetto al numero commissionato. Si raccomanda poi di inviare le pezze relative al disegno più grande con molto orange, ossia molto aranciate.
1876 luglio 28, Bologna
Lettera della ditta Melloni Luigi fu Giuseppe
- 220×265
Albiate, Villa San Valerio, Archivio Caprotti, busta 63, fascicolo 2
Luigi Melloni domanda all’azienda Caprotti se è in grado di eseguire per lui in tela Marcella i disegni che figurano sui campioni allegati, e altri che avrebbe mandato in seguito dopo aver ricevuto risposta positiva dalla ditta albiatese, chiedendo nel contempo quale prezzo ristrettissimo (ossia quale sconto) si sarebbe potuto praticargli.