Ovvero di come, tra il 2006 e il 2012, divenni “ricco, ladro, incapace, viziato, inaffidabile, vigliacco e capo di una banda di gangster”.

Si inizia nell’ottobre 2006, con Il Mondo che da i numeri e titola di una possibile elargizione. Si tratta di una cifra spropositata. Tantissimi soldi.
Una smentita sarebbe servita a qualcosa?
Secondo il settimanale (a firma Daniela Polizzi e Carlo Turchetti) io e le mie sorelle, Violetta e Marina, all’epoca, avremmo ricevuto ognuno 150 milioni di €.
Su chi fosse l’informatore de Il Mondo non potrei dirvi.
So solo che, avendo vissuto il periodo dei rapimenti in Italia, rimasi sconcertato e mi preoccupai seriamente per l’ incolumità dei miei figli.
Ma non era finita, quello era solo un assaggio: in quel periodo uscì tutta una serie di articoli diffamatori su di me.
E non essendo un vigliacco come Schettino, quello che ha fatto affondare la nave Concordia davanti al Giglio e che l’ha abbandonata alla sua sorte, come asseriva il prof. Massimo Dattrino , avvocato di Bernardo Caprotti, a febbraio 2012, qui di seguito trovate gli articoli che mi riguardano, affrontati e commentati.
Le dichiarazioni de Il Foglio, lette con il senno di poi, potrebbero essere quasi divertenti:
mio padre diventava una “leggenda” perchè aveva licenziato il figlio?
Che genere di valori aveva questo “giornalista”?…
Avrei ricevuto 150 mio. di €, dopo aver rubato – a me stesso – facendo “le creste” sulla frutta e verdura?
Allora chi mi aveva mandato via o era completamente rincoglionito, oppure era un mio pericolosissimo complice, che ricompensava chi invece di servirlo fedelmente l’aveva tradito, derubandolo per quasi venti anni!
Sicuramente il giornalista non aveva riletto il suo pezzo.
Ironicamente consola sapere, me l’ha detto un amico qualche tempo fa, che nella realtà io, quando ero in Esselunga, avrei “fatto la cresta” sul budget pubblicitario (*), non sulla frutta e verdura, come diceva Il Foglio…
Con il mio amico – a pranzo – ci siamo fatti quattro risate.
Ma all’epoca non c’era neanche da sorriderne: il mio penalista, impiegò 7 mesi a togliere questo articolo da vari siti che lo veicolavano, calunniandomi.
(*) le voci sulla mia presunta disonestà all’epoca sono giunte un pò ovunque: ad amici e parenti, giornalisti, fornitori, banchieri, notai, avvocati, commercialisti, funzionari pubblici, membri di Confindustria, etc.
E hanno continuato ad arrivarmi, anche in tempi recentissimi: due giorni fa un altro amico mi ha riferito di aver sentito una persona che asseriva che io fossi un disonesto…
Ma la persona in questione si sbagliava perchè io ero molto peggio!
Qui sotto trovate copia di un articolo di Panorama Economy del 2006 che mi dipingeva come un incapace. Poi sono diventavo anche viziato e inaffidabile.
E dire che dopo l’uscita di questo pezzo uscì venivo accusato per iscritto da Bernardo Caprotti di averlo commissionato:
sarei stato, oltre che incapace, anche scemo.
Neanche il re degli stupidi farebbe scrivere un articolo che parla male di se, non vi pare?
Il giornalista di Panorama Economy potrebbe aver preso spunto da Panorama dell’anno precedente…
Pochi mesi dopo tutti i dipendenti di Esselunga ricevevano questa “bellissima” lettera, che – ovviamente – poteva circolare ovunque, anche tra i giornalisti …
E nell’articolo di giornale che seguiva venivo paragonato anche a Gheddafi Junior e a Paris Hilton.
Perfino l’Unità si accodava a questa “gazzarra”, senza peraltro, ovviamente, sapere assolutamente nulla di me e delle mie vicende.
L’anno dopo mio padre pubblicava “Falce e Carrello” e dichiarava che “una gang” di manager Esselunga “voleva impadronirsi del potere”.
Questa affermazione aveva in sè gli estremi per una mia querela: ero stato manager di Esselunga e anche capo della “Gang”…
Per vari motivi decisi di non presentarla.
Che queste dichiarazioni fossero da collegare con la campagna precedente? …
Nel 2012 querelavo il signor Stefano Lorenzetto. E la vicenda, sei anni dopo, sembra chiudersi , all’italiana, “nel nulla”.
E articoli e dichiarazioni, che coprono un arco temporale che va dal 2005 al 2012, sono stati al vaglio della Magistratura, che ha deciso “che tutto andava bene così”.
Prima stesura: 2006. Aggiornato il 21 Giugno 2018


