Pubblicato il 31 maggio 2018, aggiornato il 2 febbraio 2024
Il 29 luglio 2012 Il Giornale.it pubblicava un articolo diffamatorio nei miei confronti del Sig. Stefano Lorenzetto dal titolo “Portò i supermercati in Italia . E a 86 anni decide di tenerseli” nel quale tra l’altro si afferma “Bernardo non concede la successione per il diritto dinastico. Chi vuole l’azienda deve meritarsela. Così l’ha salvata dal figlio ( e da Prodi). … la terza generazione stava dissipando e distruggendo… dovette amaramente constatare come la gestione aziendale assecondata dal figlio stesse precipitando Esselunga nel baratro… la spoliazione stava avvenendo d’estate mentre il patriarca era stato atterrato da una terribile malattia…”
Susseguentemente, lo stesso anno, lo querelavo.
La cronologia completa si trova sotto, nel mio articolo.
Da quel dì il fascicolo è passato da Milano, Verona, Roma, Verona, Monza, Catania, di nuovo a Verona e ancora a Milano..!
Questa querela andrà in prescrizione?
I termini scadono nel 2019. Chi vivrà vedrà ma questo continuo “rimpallo” delle sedi competenti – dopo 6 anni – è francamente ridicolo. Anche perché quando Bernardo Caprotti mi querelò i tempi furono molto più brevi:
la mia intervista era del 2013 e venni rinviato a giudizio nel 2014.
“La calunnia è un venticello..” : celebre aria del Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini: il protagonista, infangato, muore.
La vicenda, dal 2012 al 2018:
29.7.2012 → pubblicazione dell’ articolo di Stefano Lorenzetto sul sito internet “il Giornale.it”;
14.11.2012 → proposizione, avanti la Procura della Repubblica di Milano (competente quale tribunale del luogo di percezione, da parte della persona offesa, delle espressioni diffamatorie contenute nell’articolo) di querela per diffamazione a mezzo stampa/internet; conseguente rubricazione del procedimento a carico di Lorenzetto ed assegnazione al Pubblico Ministero dr. D’Alessio;
27.2.2013 → delega d’indagine, da parte del P.M. alla Polizia Giudiziaria, volta all’identificazione, elezione di domicilio e nomina del difensore da parte dell’indagato;
8.5.2013 → esito delega con trasmissione al P.M. del verbale in parola;
21.11.2013 → conseguente trasmissione degli atti, da Milano alla Procura di Verona, per competenza territoriale fondata sul luogo di domicilio dell’indagato;
19.2.2014 → contrasto negativo di competenza tra pubblici ministeri sollevato, presso la Corte di Cassazione (Roma), da parte del P.M. di Verona;
28.2.2014 → ritrasmissione del fascicolo, da parte della Procura Generale presso la Corte di Cassazione, alla Procura di Verona quale ufficio competente a procedere in applicazione del criterio di residenza dell’indagato (con motivazioni fondate sul presupposto della non conoscibilità, alla data della pronuncia, dell’eventuale pubblicazione non solo informatica ma anche cartacea dell’articolo nonché del “luogo di immissione della notizia nella rete” – come da provvedimento che Le allego, per completezza dei Suoi atti);
13.3.2014 → delega d’indagine da parte del P.M. di Verona volta ad accertare la pubblicazione dell’articolo anche sull’edizione cartacea del quotidiano;
28.3.2014 → conseguente trasmissione degli atti dalla Procura di Verona a quella di Monza per competenza territoriale fondata sul “luogo di prima diffusione” dell’articolo – stamperia di Paderno Dugnano;
3.6.2014 → emissione avviso di conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura di Monza; conseguente richiesta di rinvio a giudizio a carico di Lorenzetto ed emissione (in data 9.1.2015) da parte del G.I.P. presso il Tribunale di Monza del decreto fissazione dell’udienza preliminare.
25.3.2015 → celebrazione dell’udienza preliminare avanti il G.I.P. di Monza e contestuale emissione di sentenza di incompetenza territoriale del Tribunale di Monza a favore di Catania, con trasmissione degli atti al pubblico ministero presso il relativo Tribunale.
1.4.2015 → deposito in cancelleria della sentenza di incompetenza territoriale.
14.7.2017 → nuova richiesta di rinvio a giudizio emessa nei confronti di Lorenzetto dal P.M. presso il Tribunale di Catania.
2.11.2017 → emissione decreto di fissazione dell’udienza preliminare avanti il G.I.P. di Catania.
6.12.2017 → celebrazione udienza preliminare e rinvio della stessa, per omessa notifica all’imputato, al 21.3.2018.
Marzo 2018
la Procura di Catania si è già “spogliata” del fascicolo trasmettendolo a … Verona ritenendo competente nuovamente il Giudice del luogo di residenza dell’imputato Lorenzetto.
Maggio 2018
il procedimento è stato ritrasmesso a Milano!
il procedimento ha assunto il n. 16052/18 R.G.N.R. ed è stato assegnato al Sostituto Procuratore dr.ssa Vassena la quale, a questo punto, dovrebbe provvedere a notificare a Lorenzetto un nuovo avviso di conclusione indagini che contenga un’imputazione “rivista” alla luce delle indicazioni del G.U.P. di Catania.
Nota del 2020 : leggo che chi diffama potrebbe non andare più in prigione : è ridicolo. Nella realtà , in Italia, chi diffama non và neanche a processo come dimostra la “vicenda Lorenzetto…”.
Ottobre 2019
conclusione della vicenda su richiesta di Alessandro Sallusti.
Chi vuole avere un quadro più completo delle vicende famigliari può leggere :
Sul contesto nel quale ha operato il sig. Lorenzetto consiglio invece Cronaca di una campagna di stampa diffamatoria e persecutoria oppure Ne stalking ne molestie?.
Sotto : Stefano Lorenzetto , citato a pagina 352 di “Le ossa dei Caprotti” e Bernardo Caprotti.