prima stesura del 28 novembre 2015 (quando l’Airc ha compiuto 50 anni) , aggiornato il 25 maggio 2021
2015
L’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) quest’anno ha compiuto 50 anni.
Mio nonno Guido Venosta, che ne è stato uno degli artefici, descrive così la nascita dell’Airc:
“… fui chiamato un giorno da Franco Brambilla, Amministratore Delegato della Pirelli Spa. Mi disse che avevano preso contatto con lui alcuni esponenti dell’Istituto Nazionale Tumori:
desideravano ottenere l’appoggio della Società per realizzare un’iniziativa sulla quale si stava appuntando l’interesse di tutto il mondo scientifico italiano dell’oncologia..
In breve, si riteneva auspicabile, anzi necessaria la costituzione anche in Italia di una “associazione per la ricerca sul cancro…
Così, mentre continuavo a svolgere il mio ruolo in Pirelli, quelle due molle mi fecero trovare il tempo e le energie per affiancare la signora Camilla Falck, allora presidente dell’associazione frattanto ufficialmente costituitasi, quantomeno sulla carta…
Tornando alla storia, cominciai a lavorare in un piccolo ufficio in via Durini …
i locali… ci erano stati messi a disposizione dalla Rinascente attraverso l’intervento di Aldo Borletti, che allora la presiedeva…
Aldo Borletti purtroppo morì improvvisamente dopo poche settimane, lasciando un gran vuoto come uomo e come sostenitore dell’idea:
ne era stato il primo fautore, insieme a Camilla Falck, anima generosissima e sempre disponibile ad impegnarsi per il bene comune.
Operativamente parlando eravamo solo in tre:
la signora Rosita Lurig, che si occupava della contabilità, Beatrice Lentati, cui competeva l’attuazione delle iniziali procedure organizzative, quindi io stesso, che dedicavo alla definizione delle prime strategie ed insieme delle prime iniziative di comunicazione”
Guido Venosta, “Un’altra Italia, autobiografia in ricordi, appunti e riflessioni in prospettiva”, Milano 1997
“Guido Venosta è nato a Milano nel 1911. Si è laureato in economia a Cambridge al St. Johns College, dove è stato allievo di John Maynard Keynes, e in giurisprudenza a Pavia.
Capitano di Cavalleria e allievo della Scuola di Pinerolo, dopo una lunga carriera in Pirelli Spa come top manager, nel 1966 passò all’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), prima – dal 1967- come vicepresidente e poi ricoprendone la carica di presidente dal 1976.
Nel 1979 promosse l’istituzione dell’omonima Fondazione a tutela del patrimonio dell’AIRC, la FIRC (Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro).
Ha lasciato la presidenza dei due enti nel 1996, divenendone presidente onorario sino alla morte avvenuta nel 1998″.
Nel 1966 i soci erano 303, nel 1997 1,7 milioni, nel 2014 4,5 milioni.
Nel 2014 Airc ha finanziato progetti di ricerca contro il cancro per 97 milioni di €.
I risultati dal 1965 ad oggi: oltre 1 miliardo di € destinato da Airc alla ricerca oncologica
fonte: Bilancio Sociale Airc Firc 2014, pagina 14.
Guido Venosta nel 1960, alla mia nascita.
Da sinistra a destra: mia madre Giorgina Venosta, io, mio padre, Marianne Maire in Caprotti, madre di Bernardo, e Guido Venosta, ad Albiate.
Esselunga sostiene Airc dal 1985.
Mio nonno , nel suo libro “Dal Profit al Nonprofit”, nel 1996, scrive :
“Ho sempre pensato infatti che le classi e le categorie sociali che, per ragioni di nascita o per combinazioni della sorte, avevano potuto godere delle migliori condizioni di vita dovessero ‘rendere qualcosa’ agli altri, avessero cioè il dovere morale di intervenire nella comunità a vantaggio di chi quella fortuna non aveva avuto. Una sorta di riconoscimento oggettivo del proprio stato privilegiato e di conseguente contributo a un ideale riequilibrio delle condizioni di vita di tutti.
Nulla di messianico o eroico, beninteso, ma un semplice atto di coerenza esistenziale. O di giustizia, se si preferisce.”
Esselunga sostiene l’Airc dal 1985.
Il suo pensiero e la sua opera non potevano non ispirare le mie azioni, v. in proposito bilancio sociale del 2003 di Esselunga, uno dei primi bilanci sociali aziendali italiani.
Sono stato consigliere nazionale Airc per una trentina di anni, prima di riprendere in mano la Fondazione Guido Venosta, l’uomo contro il cancro (che tra le tante cose fatte finanzia esupporta la ricerca scientifica contro il Covid dello IEO, fondato da Umberto Veronesi).
A mio nonno è stata intestata una via a Milano, oltre al premio Guido Venosta. Dal sito dell’Airc :
“Il Premio Biennale “Guido Venosta” nasce nel 1996 ed è riservato a giovani ricercatori italiani che si sono particolarmente distinti nell’ambito della ricerca per lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici alle neoplasie. Il premio rientra nell’azione di valorizzazione delle figure chiave nella battaglia contro il cancro, cioè quella dei giovani ricercatori presenti negli Istituti, negli Enti e nelle Università italiane.
I ricercatori che vincono il premio Guido Venosta, ricevono insieme un assegno dal valore di 50.000 euro.
L’obiettivo di quest’iniziativa è quello di valorizzare il lavoro dei giovani ricercatori e di richiamare all’attenzione pubblica il progresso costante e attivo fatto, segnalando il merito di chi fa della ricerca uno strumento del continuo passaggio dei risultati di laboratorio alla concreta cura del malato di cancro”.
Via Guido Venosta è una traversa di viale Sarca, vicino all’Università della Bicocca
“L’esistenza dei Comitati Regionali ed il loro affiatamento con la presidenza permisero di iniziare due manifestazioni devenute rapidamente essenziali all’affermazione dell’Associazione ed alla raccolta dei fondi: la prima prese nome di “Azalea della ricerca“, la seconda di “Arance della salute“.
Da Guido Venosta: “Un’altra Italia, autobiografia in ricordi, appunti e riflessioni in prospettiva”, Milano 1997.
“Negli ultimi 20 anni il tasso di guarigione medio è passato dal 53% al 63% per le donne e dal 39% al 57% per gli uomini; sono dati che dimostrano i risultati del percorso intrapreso”
Niccolò Contucci, Direttore Generale Airc
Leggi anche quanto emerge dai verbali del Consiglio Direttivo dell’Airc
La medaglia al merito della Sanità Pubblica data a Guido Venosta




