Abbiamo recentemente visitato “per voi” un grande magazzino di El Corte Inglès, a calle Goya, a Madrid.
Per ragioni di tempo ci siamo limitati alla parte food.
Ne abbiamo ricavato l’impressione che la famosissima catena spagnola stia puntando su 4 direttrici:
- marchio privato El Corte Inglès Gourmet
- reparti serviti : solo gastronomia (niente pesce – che di solito in Spagna può valere fino al 15% delle vendite, niente carne, niente ortofrutta, niente pane).
- Spazio vino e liquori molto esteso.
- ristorazione rapida
Riassumendo nel punto di vendita visitato ci sono : gastronomia, area prodotti gourmet confezionati, enoteca e ben 3 ristoranti (ristorazione rapida). Le foto sono visibili su questo sito.
Sotto uno dei tre ristoranti di Madrid.
Le ragioni di questo orientamento sono semplici:
- vera differenziazione, tanto voluta e dibattuta da tutti in Italia , messa in pratica da pochi. Basti pensare che una catena come Eataly non ha un suo vero e proprio marchio privato “gourmet”. E che Esselunga non ha mai completato la sua offerta Esselunga bio e ed Esselunga top. Unica vera eccezione : il Viaggiator Goloso, voluto da Mario Gasbarrino, quando era a.d. di Unes (altre foto del VG qui ).
- abbassamento dei costi dei quali abbiamo già parlato a proposito di Lidl e dei supermercati.
- alto valore aggiunto: il vino era una delle categorie più redditizie di Esselunga (era nella “top ten, al decimo posto, vedi in fondo. La creazione delle enoteche Esselunga, a fine anni ’90, non nasce per puro caso)
- lo spostamento dal confezionato – comunque molto presente e di ottima qualità ne El Corte Inglès – alla ristorazione rapida è una tendenza inarrestabile, che viene da lontano. Ricordiamo che, negli USA, i consumi fuori casa hanno superato quelli in casa nel lontano 2015. E modestamente se avevo iniziato a testare i primi bar in Esselunga nella seconda metà degli anni ’90 una ragione c’era.
N.B.:
- El Corte Inglès riesce a vendere la sua gamma Gourmet anche in Francia, alla Grande Epicerie del gruppo LMVH.
- Quella della ristorazione, del fuori casa, è una tendenza riscontrata anche dal gruppo Finiper che il 5 dicembre riaprirà (*) un superstore + ristoranti, con 520 posti a sedere, a Monza.
(*) si dovrebbe trattare della riconversione di un vecchio Iper, già esistente a Monza.