L’immagine in copertina non è stata scattata dal sottoscritto (pioveva troppo) e non corrisponde al negozio visitato. Le altre foto sono tutte mie
Di Lidl abbiamo parlato più volte negli anni passati, sia per quel che riguarda la Francia che l’Italia.
L’azienda è diventata un colosso mondiale, tra le prime dieci aziende della distribuzione mondiale per fatturato espresso.
Negli anni la Lidl ha continuato a cercare di convincerci che fosse passata dal canale discount ad essere un vero e proprio supermercato.
Sicuramente è stata molto forte nel lanciare il proprio marchio “Deluxe”, il suo marchio Italiamo, e anche nella qualità dei propri prodotti a marchio privato che abbiamo assaggiato personalmente, con un panel di altri intenditori.
Ha inserito tanti prodotti delle grandi marche come ha fatto anche Aldi .

Ma i supermercati sono tutta un’altra cosa.
I supermercati hanno i reparti dove vengono lavorati i prodotti.
Lidl, che abbiamo appena visitato in viale Sarca a Milano, in un punto di vendita appena aperto, non ha i reparti.
Fà molto “marketing” con i presidi di “reparto” pane e fiori all’ingresso.
Ma il pane non è prodotto lì (viene scaldato in “reparto”, al contrario di quel che succede in Esselunga e in Iper, ad esempio ) e i fiori vengo semplicemente consegnati giornalmente, come avviene con la frutta e verdura.
Nessun reparto carne, gastronomia o pesce.
E alla domanda, sui social, su chi controlla le date di scadenza dei freschi non ho ricevuto risposta…
D’altronde non è un caso che Migros, Delhaize e Mercadona abbiano tutte cercato, ad esempio, di eliminare (*) – con fortune alterne – i loro reparti carne :
la carne aveva in Esselunga , in % , quasi 4 volte i costi di manodopera dei latticini (per la precisione : salumi, latticini e formaggi pre-confezionati), con scarti e costi di materiale di confezionamento in- store, molto più alti di altri reparti (drogheria, non food e latticini, ad esempio).
E infatti c’è chi, come El Corte Inglès, ha puntato sulla fascia alta, creando negozi Gourmet dove si trova una bella gastronomia ma nessun reparto carne, pesce (**) pane o ortofrutta.
El Corte Inglès punta sul confezionato (molto a marchio proprio, di alto livello), sul vino con i liquori, e sulla ristorazione veloce (con spazi affittati a terzi o gestiti in proprio, a seconda).
In conclusione la Lidl ha un marketing molto bravo a spacciarla per quello che non è, ovverosia un supermercato (nonostante la qualità di alcuni suoi prodotti..). E la sua politica sta pagando, anche in Francia dove è tra i pochi distributori a crescere.
Lidl è un soft discount, come lo è Aldi.
E soprattutto non c’è da stupirsi se Lidl ed Eurospin, abbiano margini superiori alla maggioranza degli altri distributori.
(*) in quei momenti fornivano la carne già confezionata altrove, esattamente come fà la Lidl.
(**) cosa incredibile in Spagna!

Su una cosa Lidl potrebbe avere ragione : esporta verso l’estero più di qualsiasi azienda di distribuzione italiana…
Lidl Italia nel 2018 ha fatturato 4,7 miliardi di € con 16’000 occupati ed avrebbe esportato merce italiana (*) per 1 miliardo di €.
Fonte. CorriereEconomia del 25 Novembre 2019.
(*) sarebbe da verificare che non si tratti invece di prodotti italian sounding.
Prima stesura: 24 novembre, ultimo aggiornamento del 3 gennaio 2020.



