Il 22-24 settembre 1943 a Meina, piccolo paese sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, avviene il primo massacro intenzionale di ebrei italiani, espressione funesta della “soluzione finale” di Hitler. Un evento doloroso, profondamente legato a tre figure chiave per la storia di Brera e della sua Pinacoteca: Fernanda Wittgens, Gianni Mattioli e Aldo Bassetti.

Nasce così la necessità morale di ricordare il passato affinché non si ripeta e, soprattutto, di evidenziare come le persone, indipendentemente dalla loro estrazione sociale, sappiano sempre trovare un modo per resistere alle ondate di razzismo, intolleranza e paura dell’altro. (…) “ (BRERAPLUS+, Hotel Meina).

 

Carlotta Fröhlich, detta Lotte, nasce in Germania da madre ebrea e padre tedesco. Giunta a Milano negli anni Trenta incontra e sposa l’avvocato Mario Mazzucchelli, di antica famiglia gallaratese, zio di Aldo Bassetti per parte di sua madre Ottavia. Nel settembre del 1943, pochi giorni dopo l’Armistizio dell’8 settembre, i Mazzucchelli sono all’Hotel Meina, sito nell’omonimo paese sulla sponda piemontese del Lago Maggiore. Con loro si trovano diverse famiglie ebree, che hanno trovato rifugio nell’albergo i cui proprietari sono anch’essi ebrei. L’area del lago è rimasta sotto l’occupazione tedesca; fino ad allora non ci sono ancora stati veri e propri massacri di Ebrei sul suolo italiano ma ben presto le SS, la milizia politica del regime nazista, inizia a dar loro la caccia. Forse a seguito di una denuncia perquisiscono l’Hotel Meina, identificano gli ospiti ebrei e in due notti, fra il 23 e il 24 settembre, li prelevano, li uccidono e gettano i corpi nel lago zavorrandoli con delle pietre. Alcuni di questi, però, affiorano il giorno dopo, e sono visti e riconosciuti da molti passanti.

Questa la testimonianza diretta di Aldo Bassetti sull’episodio:

In particolare, nel 1943, a 17 anni, ci fu un momento molto importante nella mia vita. Le SS entrarono in un albergo a Meina sul Lago Maggiore. Lì si trovava anche mia zia, insieme a tanti altri ebrei. Li uccisero e li gettarono nel lago. Ricordo con grande emozione e ansia il momento in cui sono salito in barca, nel lago, per andare a controllare che tra i cadaveri che galleggiavano non ci fosse mia zia. Non la trovai ma la speranza che potesse essere viva svanì poco dopo.. (BRERAPLUS+, Hotel Meina).

Il corpo di Lotte, come di altre delle 16 vittime di quelle notti funeste, è rimasto in fondo al lago.

Per la strage di Meina, e le altre che ebbero luogo in diversi paesi del lago, ci sono fortunatamente stati un processo e dei colpevoli e negli anni Sessanta. Lo studio e la memoria dell’Olocausto, sempre più diffuso e consapevole negli anni, ha prodotto libri, trasmissioni televisive, spettacoli teatrali, monumenti – tra cui la grande “Testa per Meina” dello scultore israeliano Ofer Lellouche, inizialmente seguito nel progetto da Gae Aulenti, intima amica di Aldo Bassetti e della sua seconda moglie, mia madre Giorgina Venosta – e le “pietre d’inciampo”, iniziativa che dal 1992 ricorda, con lucide targhe d’ottone impiantate nel selciato stradale davanti alle case dei deportati o nei luoghi che videro la loro morte, i nomi di chi non è più tornato. Lotte Fröhlich ne ha due: una a Meina, fra le altre 15 poste nel 2015 sul luogo ove sorgeva l’albergo, e una a Gallarate, posta nel 2022 davanti alla casa dove abitava.

Non è quindi un caso se Aldo Bassetti, presidente onorario dal 2007 al 2020 degli Amici di Brera, acquista e dona nel 2018 alla Pinacoteca le Fantasie di Mario Mafai. «Quel giorno [quello della ricerca del corpo della zia, N.d.R.], la mia sensibilità morale, politica e sociale cambiò per sempre — racconta Bassetti — . Ecco allora che Mafai diventa un simbolo della mia vita», trascorsa da allora all’insegna dell’antifascismo.

Artista antifascista, tra il 1940 e il 1944 Mafai realizza “un ciclo di piccoli quadri che Mario De Micheli definisce un ‘capolavoro di intensa espressività lirica e satirica ad un tempo, una specie di danza macabra, di orgia sanguinaria e grottesca del fascismo, dei suoi gerarchi, dei suoi sicari’. Una donazione fatta per ricordare e per far conoscere quanto è accaduto nella storia, al fine di trarne insegnamento per il futuro. Un monito accorato a rafforzare gli aspetti di umanità contro quelli di bestialità.”. (BRERAPLUS+, Hotel Meina).

 

Bibliografia:

BRERAPLUS+, Hotel Meina. La storia di un evento, una necessità, un museo e tre vite. La strage dell’Hotel Meina, un ricordo amaro legato a tre figure chiave per la storia di Brera e la necessità di non dimenticare. (https://breraplus.org/story/hotel-meina/ ).

FROELICH, LOTTE, scheda nella Digital Library del CDEC – Centro di documentazione ebraica (https://digital-library.cdec.it/cdec-web/persone/detail/person-8773/froehlich-lotte.html ).

COMUNE DI MEINA, MEINA. Settembre 1943, la strage dimenticata, a cura di G. MASCHERINI, 2023 (https://www.comune.meina.no.it/wp-content/uploads/2023/11/ECCIDIO-DI-MEINA.pdf ).

A.VENTURA e M. FRANZINELLI, The Hôtel Meina. For International Holocaust Remembrance Day, the story of Lotte and Mario, and what happened to the guests of an Italian hotel when the Nazis came to stay, per AHEC-Alabama Holocaust Education Center, s.d. (https://ahecinfo.org/wp-content/uploads/TheHotelMeina_ITALY.pdf ).

N. ERBETTI, Posata la pietra d’inciampo di Lotte Froehlich, che dà le spalle all’ex Casa del Fascio di Gallarate, in “VareseNews” 1 ottobre 2022 (https://www.varesenews.it/2022/10/posata-la-pietra-dinciampo-lotte-froehlich-le-spalle-allex-casa-del-fascio-gallarate/1503945/ ).

AMICI DI BRERA, Le “Fantasie” di Mario Mafai donate da Aldo Bassetti a Brera (https://amicidibrera.org/news/le-fantasie-di-mario-mafai-donate-da-aldo-bassetti-a-brera/ ).

T. MONESTIROLI, La strage di Meina nelle “Fantasie” firmate Mafai, in “La Repubblica”, 24 Febbraio 2021 (https://www.repubblica.it/dossier/cultura/arte-mostre-e-fotografia/2021/02/24/news/la_strage_di_meina_nelle_fantasie_firmate_mafai-288312375/ ).

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Spunto dal libro: "Le ossa dei Caprotti" Tra Garibaldi, la Cia ed Esselunga, il racconto ben documentato della famiglia che ha rivoluzionato per sempre le abitudini degli italiani.
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