“Dopo il liceo [e dopo l’esperienza brasiliana, da Carrefour] mi trasferisco a Parigi dove, dopo un anno a Sciences Po [Scienze Politiche], mi iscrivo alla Sorbona. Mi laureo in storia nel giugno del 1986.
Per la tesi conduco una ricerca sulla questione altoatesina dopo la Seconda guerra mondiale, lavorando sui materiali custoditi negli archivi del ministero degli Esteri del governo francese. La fatica fatta mi permette di ottenere la dignità di pubblicazione. Il ministero segnala la tesi al governo italiano e il lavoro viene pubblicato da Franco Angeli Editore, con tre ristampe. Un piccolo successo. Gli studi mi appassionano e sono tentato di proseguire con l’università. (…) In quel momento però non sento una vera vocazione per l’insegnamento e sono incerto. Per me dedicarmi alla ricerca storica vorrebbe dire fare qualcosa di puramente teorico. Mi viene il dubbio: voglio rimanere tra libri e documenti d’archivio, da solo, senza vedere nessuno o quasi, per lunghe giornate? Oppure voglio lavorare confrontandomi tutti i giorni con il mondo reale?” (p. 129).
Erano i dubbi di Franz, il professore universitario del romanzo di M. Kundera, L’insostenibile leggerezza dell’essere, pubblicato giusto in quegli anni (1982):
“Con il senno di poi capirò che avrei dovuto opporre più resistenza di fronte alle insistenze di nostro padre, cosa che invece non feci. Me ne sono pentito. Ho realizzato troppo tardi, quand’ero ormai già in azienda da tempo, che in realtà insegnare mi sarebbe piaciuto. Così cedetti e andai a lavorare in Esselunga (…). Tutto sommato, però, tracciando un bilancio ex post, nonostante le cose negative che mi sono accadute dal 2004 in poi, sono contento di aver scelto il mondo del lavoro e i supermercati. Esselunga è stata per me una grande passione.” (p. 132).
Nella cover: a Parigi con Patrick Charignon e Nadege de Peganov
