Pierluigi Cerri (1939 – 2022), annoverato fra i maggiori architetti-designer contemporanei, vincitore per tre volte del Premio Compasso d’oro, il più antico e prestigioso premio di disegno industriale al mondo (fu creato nel 1954), assegnato a chi ha saputo valorizzare il design italiano. Laureato al Politecnico di Milano, dove pure insegnò, si mosse da maestro fra architettura, immagine e comunicazione. Collaborò con le grandi riviste nazionali e internazionali, da “Casabella” a “Domus”, elaborò i progetti grafici per collane editoriali molto popolari di Electa o Skira, mentre fondava con Vittorio Gregotti nel 1974 lo Studio Gregotti e Associati poi nel 1998, con Alessandro Colombo, lo Studio Cerri & Associati, e progettava “alcuni dei migliori sistemi di allestimento e comunicazione di grandi realtà della cultura e della produzione: l’identità aziendale del centro culturale del Lingotto di Torino, del produttore d’arredamento Unifor, delle manifestazioni Italia ’90, di Pitti Immagine, di Genova04 Capitale Europea della Cultura, del Cosmit e del Salone del Mobile di Milano, del MART di Rovereto. Fu anche responsabile dell’immagine della Biennale di Venezia, della Kunst- und Ausstellungshalle di Bonn e di Palazzo Grassi a Venezia, e contribuì a costruire l’identità visiva di Prada, iGuzzini e Fratelli Guzzini, Ferrari Auto, Pirelli, Artemide, La Triennale di Milano, Mito Settembre Musica, Sea Aeroporti di Milano.” (PIERLUIGI CERRI. Un progettista che ha saputo fondere magistralmente immagini e architettura).
Dai grandi progetti agli “oggetti”: interni di yacht e allestimenti di mostre rimaste quali punto fermo per il genere (si veda ad esempio “Il Futuro dei Longobardi” per l’inaugurazione dei Musei di Santa Giulia a Brescia, nel 2000), la creazione di elementi di arredo che, appunto, gli valsero per due volte il premio di design più prestigioso al mondo (la terza volta fu per un progetto grafico).
I Cerri erano amici tra i più cari di mia mamma Giorgina e di suo marito Aldo Bassetti. La coppia gravitava volentieri attorno ai tavoli di Monate nelle tranquille serate estive. Pierluigi aveva inoltre sposato Donatella Brustio, discendente della famiglia che s’identificò per decenni con La Rinascente (lei stessa vi lavorò sin da giovanissima), amica della mamma fra le “antiche” e più intime. Era una donna molto dolce e, come tutte le amiche di Giorgina, forte e intraprendente. La sua morte nel 2016 lasciò un grande vuoto.
Bibliografia:
ADI – Associazione per il Disegno Industriale, News, PIERLUIGI CERRI. Un progettista che ha saputo fondere magistralmente immagini e architettura, 29 novembre 2022
G. CAPROTTI, Le ossa dei Caprotti. Una storia italiana, Milano, 2023
