Nato il il 7 ottobre 1925.
Morto il 30 settembre 2016.
L’immagine di quasi cent’anni fa rimanda un bimbo chiaro e ricciuto, sicuro e sorridente. L’adulto ormai stempiato a suo agio sul divano nella seconda foto era già mio padre.
“Devo a mio padre e alla sua insistenza la possibilità che ho avuto di imparare il mio mestiere e di fare un lavoro che mi è entrato nella pelle come mai mi sarei aspettato all’inizio. Ho ricevuto moltissimo da lui, anche il grande benessere di cui ho potuto beneficiare per tutta la mia vita. Ho avuto la fortuna di collaborare con persone che mi hanno insegnato moltissimo e ho potuto dare all’azienda di famiglia un innegabile contributo per portarla nella modernità. Purtroppo devo a mio padre, a quel lato della sua personalità che ho cercato di sondare in questo scritto, anche il fatto che il mio lavoro mi sia stato portato via e gli anni che mi sono stati sottratti. (…)” (p. 375).
