Redatto il 5 marzo, aggiornato il 13 agosto 2023. Sopra cartellone che riporta quanto dichiarato a maggio 2023 da Nigel Farage.
Il mercato del cibo è un punto di osservazione privilegiato, che dà uno quadro delle cose che stanno accadendo o che accadranno nel prossimo futuro:

La Gran Bretagna ha inventato il sandwich.
E sul suo suolo dilagano i piatti pronti . Ma anche il junk food (cibo spazzatura).
Marks & Spencer , come Waitrose, rappresenta l’aristocrazia del cibo.
Poi ci sono gli “altri”, come Amazon Fresh.
E non si può dire che vendano sempre prodotti sani.
In questo contesto possimao affermare che la brexit non è stata un successo:
- In UK arriva la manovra lacrime e sangue in tempi di recessione: tagli spesa pubblica e aumenti tasse da 55 miliardi di sterline.
- Una ricerca diffusa oggi dice che il 19% degli inglesi mangia poco, un quarto non può permettersi il riscaldamento
- A Londra la Brexit ha raddoppiato il conto al ristorante. Difficile mangiare con meno di 200 sterline a testa, scrive la nota guida dei ristoranti Harden. Pesano gli aumenti del costo del cibo e quello del personale
- La ricetta per i laburisti sarebbe addirittura il ritorno nella UE e che una parte della popolazione vi sarebbe favorevole : I britannici ci hanno ripensato e non vogliono più la Brexit, secondo gli ultimi sondaggi, il 30% di coloro che nel 2016 avevano votato per l’addio alla Ue ora vuole un rapporto più stretto con il continente. Colpa soprattutto della crisi economica
- Il sindaco di Londra: “Basta silenzi sulla Brexit, sta facendo danni immensi
- I banchieri in fuga dalla Brexit puntano Milano. E i prezzi immobiliari volano. I prezzi immobiliari di Milano sono inarrivabili per molti. Ma non per i banchieri che arrivano dall’estero e fanno shopping di case di lusso
Quello che è certo è che la Brexit ha alzato i costi delle aziende : “Le imprese del Regno Unito lottano per commerciare con l’UE due anni dopo l’accordo Brexit”.
Le lamentele sul‘incremento di problemi burocaratici sono generalizzate :
Ikea boss says Brexit has caused ‘chaos’.
Paul Smith: «La Brexit può essere un freno».
Sotto un commento del Financial Times sulla Brexit ” pasticciata malamente “, il quotidiano critica molto spesso la Brexit.
L’utilizzo della parola è vivamente sconsigliato negli enti pubblici britannici ( se c’è un problema si può dire che è colpa del Covid- 19, non della Brexit..).
Sulla burocratizzione post Brexit leggi l’allegato in fondo.

Nel cibo la situazione può essere riassunta così :
- la Gran Bretagna ha un alto tasso di adulti obesi (26%).
- L’innalzamento del costo della vita peggiora questa situazione.
- In più, la Gran Bretagna ha, come previsto, problemi nell’importare prodotti dalla UE.
I rischi sono :
- un flusso sostitutivo Oltremanica di cibi e vini contraffatti, che imitano malamente gli originali;
- l’interruzione dei flussi di prodotti, come avvenuto recentemente con la frutta e verdura, da paesi terzi. Ma con la frutta e verdura, oltre al problema degli approvigionamenti, con gli acquisti in paesi extra UE, la Gran Bretagna rischia un calo di qualità notevole (n.b.: e non lo dice solo Coldiretti, c’è anche la “questione pesticidi” che mi pare di non poco conto).
Se si vuole una conferma basta leggere qui : Mele e pere stanno scomparendo dal mercato britannico (“alcuni importatori sostengono che la Brexit ha anche significato che il Regno Unito “è ultimo dietro l’Unione Europea quando per acquistare prodotti freschi”” .
Per questo motivo la Gran Bretagna ambirebbe a tornare ad avere un buon rapporto commerciale con la UE ( How Britain can build a better relationship with Europe).
Singolare la situazione segnalata da Sergio Romano, prima del recente accordo sull’Irlanda del Nord: 47 parlamentari britannici avevano la doppia nazionalità – britannica ed irlandese – nel 2016.
Il loro numero nel 2022 è salito a 321, per beneficiare di vantaggi dati da un passaporto UE.
Sull’Irlanda del Nord leggi anche : La Brexit ha causato una paralisi politica a Belfast, che oggi non sa più nemmeno celebrare la pace

La Gran Bretagna, a gennaio 2023 ,deteneva il record dell’inflazione alimentare in Europa . con un’aggiunta di spesa per ogni focolare di 811 £ in un anno (Record UK grocery inflation has added £811 to yearly bill, survey finds).
la cosa grave è che l’inflazione alimentare sta aumentando, leggi : Gran Bretagna: inflazione alimentare al 18% e consenso dell’operato UE ai massimi.
Le quote dei discount Aldi e Lidl, in un anno, sono salite dal 14,1% al 16,5%.
La discountizzazione crescente non è un bel segnale.
Oltre al calo del tenore di vita, il più grosso timore è il possibile abbassamento della qualità del cibo, con una conseguente crescità del tasso di obesità.

Anche perchè gli anglosassoni sembrano non distinguere tra una provenienza e un’altra. Se un giornalista del Financial Times dichiara che I want the choice between buying parmigiano reggiano or generic parmesan that is inferior but cheaper. As long as both are labelled, consumers can decide.
Che si può tradurre così : “voglio avere la scelta tra il comprare un parmigiano reggiano o un parmigiano qualunque che ha una qualità inferiore ma è meno costoso. Basta che siano etichettati, i consumatori possono decidere” .
Ciò significa che,secondo lui, non ci sono grandi differenze tra una qualità ed un’altra, nel cibo.
A me succedeva negli USA, amici e conoscenti mi facevano lo stesso ragionamento. Sbagliando.
Il giornalista sembra poi far finta di non sapere che:
- l’etichettatura del cibo in Italia e nella UE è particolarmente problematica.
- il parmigiano reggiano “qualunque” molto probabilmente parmigiano non è (*).
Se la pensa così una persona “colta” figuriamoci cosa possono scegliere e mangiare i ceti britannici meno abbienti.

Sotto : un articolo di Repubblica del 15 maggio 2023 sulla Brexit: la Gran Bretagna ha il record dell’inflazione in Europa ed è il paese che cresce meno.

Due “grandi storie” sulla Brexit di questa settimana che indicano un cambiamento significativo nell’approccio del governo Sunak per gestire le conseguenze dell’uscita dal mercato unico dell’UE a condizioni così svantaggiose.
In primo luogo, il Dipartimento per le imprese e il commercio (DBT) ha annunciato che sta abbandonando l’obbligo per le aziende di utilizzare il marchio di garanzia della qualità “UKCA” per i prodotti industriali – anche se con un problema, come vedremo.
E poi, come abbiamo riferito ieri sera, è imminente una decisione sull’ulteriore ritardo dell’imposizione di controlli alle frontiere sulle importazioni dall’UE per evitare un’ulteriore inflazione dei prezzi alimentari. Lo considero il quinto ritardo dalla conclusione dei negoziati commerciali sulla Brexit del 2020. Entrambe queste decisioni sono una conseguenza del fatto che il governo deve affrontare condizioni economiche difficili in vista di un anno elettorale in cui il primo ministro si è impegnato a dimezzare l’inflazione entro Natale. L’ideologia della Brexit viene messa da parte.
Ma mentre gruppi industriali come le Camere di commercio britanniche e Make UK affermano che le aziende tireranno un “sospiro di sollievo” – e sono giustamente felici che due anni e mezzo di lobbying abbiano finalmente dato i loro frutti – il caos non finisce con una storia in prima pagina sul FT.
Un rapido riassunto: dopo la Brexit il governo del Regno Unito ha deciso di avviare il proprio marchio di valutazione della conformità UKCA per competere con il marchio CE equivalente dell’UE, che dimostra che i prodotti hanno aderito agli standard industriali pertinenti…
Il problema è che gli standard del marchio UKCA sono identici a quelli UE ma le aziende industriali hanno dovuto spendere tanti soldi per ottenerlo. E ora se ne sospende l’applicazione. Un gran pasticcio.



