Redatto l’8 dicembre 2022, aggiornato il 26 marzo 2023
Il perdurare dell’inflazione è dovuto al cambiamento climatico , alla guerra in Ucraina e alla mancanza di fertilizzanti . E non ci saranno cambiamenti almeno nei primi due trimestri del 2023, secondo il Financial Times.
La curva dei prezzi delle materie prime ( governata dall’indice dei prezzi food price index of internationally traded agricultural commodities della FAO) è scesa ma l’inflazione rimane alta (OCSE= OCDE) in un clima di incertezza. (FT 6 dicembre 2022, vedi charts finali). Si tratta di incrementi che sono stati ampiamente sottovalutati sia dalla Fed che dalla BCE.
In Italia : la Gdo è in allarme. “Il timore è legato all’ondata di richieste di aumento che provengono dall’industria e dalle aziende agricole, con punte superiori al 15 per cento” dichiara l’Ad di Coop Italia Maura Latini al Corriere della Sera (leggi anche : Il 2023 si annuncia molto difficile nelle relazioni negoziali).
La “tempesta perfetta” sta arrivando, preannunciata da cali di volume dei discount mai visti: – 8,2%.
Leggi anche : La GD chiede una moratoria sui listini (sull’argomento puoi anche leggere questo pezzo , con il botta e risposta Coop – Centromarca/ Confindustria). E le richieste di aumenti dei fornitori alla GDO ammonterebbero al 24,7%..
Agli inizi del 2023 arrivano le risalite dell’inflazione degli USA, della Francia, della Spagna, della Germania e dell’ UE .
Ma il record – per ora (*) – è della Gran Bretagna, con un incremento del 17,1% dei prezzi degli alimentari al 19 febbraio ( annual food prices rose 17.1 per cent in the four weeks to February 19, research firm Kantar said on Tuesday, the highest figure on record since the monthly survey began in 2008). Per poi raggiungere un + 18%.
Di conseguenza le quote dei discount Aldi e Lidl, in un anno, sono salite dal 14,1% al 16,5%.

In Italia l’inflazione alimentare continua a salire (+ 16% a febbraio 2023).
A gennaio 2023 si situava a + 15,4% e a ottobre 2022 era a + 13,7%.
Interessante, poi il caso della Francia dove Le Monde ha dichiarato che a metà 2023 l’inflazione generale della Francia arriverà al + 5,4% .
In tre anni, dal primo lockdown, i prezzi in Francia sono saliti del 10,8% (INSEE).
Il fenomeno inflazionistico si sta trasformando: è trainato all’insù dagli alimentari mentre l’energia tenderebbe a farla scendere.
Seconde l’INSEE l’inflazione dei prodotti alimentari “supererà il 15%” a metà del 2023.
Il “caso francese” conferma quanto già detto sopra.
E se in Francia la spesa alimentare pesa il 16%, sulla spesa totale delle famiglie, in Italia invece si tratta del 19,3% (ISTAT 2021).
Il suo peso continua a scendere negli anni ma parliamo sempre di un quinto del budget familiare degli italiani.
Sotto: le previsioni del Financial Times . Le prime due chart sotto sono del 6 dicembre mentre l’ultima, che prevede inflazione al +3,5% negli USA, è dell’8 dicembre 2022. Ma, nella UE, la BCE prevede inflazione molto più alta, al + 6,3% nel 2023. E quest’ultima previsione, secondo me, potrebbe essere azzeccata.


