“Alla fine dei miei studi in Svizzera seguo il mio miglior amico, che è brasiliano, a San Paolo. (…) In quei giorni spiego a nostro padre che vorrei rendermi subito indipendente e che il viaggio ha anche questo scopo. Lui risponde di apprezzare quella che definisce la mia “fierezza da cavaliere spagnolo” di non voler più dipendere da lui, ma dice di non essere d’accordo, che vuole aiutarmi a trovare la mia strada. (…)
A San Paolo unisco l’utile al dilettevole lavorando come operaio nella catena francese Carrefour, che in quella metropoli aveva aperto il suo primo ipermercato già nel 1975. Il capo di allora della filiale è Francesco De Marchi, il caro amico (…) [di] mio padre (…).
De Marchi mi porta a visitare diverse località e un impianto per la produzione di cellulosa in Amazzonia realizzato dagli americani. (…)
Quei mesi duri, intensi e interessanti in Brasile (…) mi lasciano un ottimo ricordo: è un battesimo lavorativo di fuoco, che ho sempre considerato un’esperienza importante.” (pp. 119-121).
