“In un mondo dove troppe volte l’arroganza spesso prende il posto dell’ascolto rivedere figure come Giuseppe Maria Giorgio Caprotti ci ricorda cosa significhi davvero la leadership.

Non servono slogan o approcci “muscolari” per lasciare un segno: bastano competenza, memoria, umiltà e rispetto per le persone.

Domenico Sannelli si riferisce a questo post su un mio “rientro all’Esselunga”.

Chi ha saputo costruire legami autentici, oggi viene ancora salutato con affetto e riconoscenza, mentre altri- pur sedendo al comando- restano magari temuti (finchè durano), ma poi, una volta andati, diventano anonimi, distanti e dimenticabili.

Il tempo mette tutto al suo posto. La stima e il consenso, quelli autentici, non si comprano e soprattutto non si impongono”.

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