Questo articolo è il seguito di Esselunga nella Centrale di acquisti ESD, punto 1°: le discriminazioni dei fornitori
L’avvento dell’ Euro e il circolo vizioso descritto nell’articolo Aldo Bassetti, Centromarca e l’articolo 62 portarono una ventata inflattiva molto pesante
ricordiamo a tutti cosa intendiamo per circolo vizioso:
+ promozioni (richieste dalla GD e proposte dall’IDM o Industria di Marca)
= + aumenti di listini (imposti dall’IDM, anche per poter anticipare le future richieste della GD..)
= + aumenti di prezzo al pubblico (inevitabili, visti gli incrementi di listino)
= – margini (viste le forti tensioni concorrenziali tra catene della GD)
= + richieste di fondi promozionali (da GD all’ IDM, per compensare le perdite di margine) e così via.
Forse le situazione diventa più chiara guardando questa chart:
per fatturato s’intende quello del fornitore alla GD.
In sostanza con un aumento del listino del 3% il fatturato consegnato a magazzino del distributore aumentava di 3 punti che potevano, usando l’esempio sottostante, equivalere a 3 miliardi di lire.
Se poi il fornitore, nelle negoziazioni annuali, era abile a dare al distributore solo 1 punto % otteneva due risultati:
1) il 13% in più di promozioni equivalenti ai fondi stanziati nei supermercati della catena con la quale aveva negoziato
2) due punti % che si teneva in tasca (1,7 miliardi di lire in questo caso)
alcuni fornitori si accorsero di questa situazione…
e denunciarono le richieste della Grande Distribuzione (v. supra).
Altri ci scrissero molto chiaramente che praticavano gli aumenti prevedendo la spinta inflattiva dell’ €!
nel contempo i consumatori, con l’avvento dell’euro, avevano una percezione esagerata della spinta inflattiva
Nella realtà, come vedremo, la situazione delle materie prime era all’opposto di quella rilevata oggi (v. stralcio del Corriere del mese di marzo 2013)
le materie prime, all’epoca, scendevano,
ad esempio il grano subiva una diminuzione di prezzo di 6 punti % (da 100 a 94) e così via…
e chi comprava in $ era favorito (gran parte delle multinazionali)
a fronte di questi cali delle materie prime e di questi vantaggi per chi comprava in $, i listini dei prezzi alla GD aumentavano : su 3 anni gli aumenti della Coca- Cola erano pari a un + 7,14%
ma gli aumenti di Kraft e Nestlè (divisione dolciaria) arrivavano a superare un 18%
la chart sottostante non riguarda gli stessi 3 anni ma da comunque una buona idea di quello che succedeva con gli aumenti dei costi: il costo dei prodotti si alzava di un + 6,15% mentre i prezzi al pubblico non superavano un + 4,03%
Gli aumenti dei fornitori non si ripercuotevano sui prezzi al pubblico perchè Esselunga ne assorbiva una grande parte, perdendo marginalità (- 2,12%) che doveva poi recuperare, ricorrendo al circolo vizioso citato all’inizio (+ contributi dei fornitori per compensare le perdite di marginalità).
La battaglia contro gli aumenti di listino dei fornitori è stata sicuramente la seconda ragione per la quale è stata costituita ESD della quale, di seguito, vedremo il funzionamento e i retroscena.
Esselunga nella Centrale di acquisti ESD, punto 3°: l’organizzazione e gli inizi
Esselunga nella Centrale di acquisti Esd, punto 4°: il metodo e i risultati
L’approccio agli aumenti di listino di ESD (23 novembre 2003)
Milano, il 25 marzo 2013
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