La storia
Nella primavera del 2008, sulla dirittura d’arrivo del riordino dell’archivio della Manifattura Caprotti conservato a Villa San Valerio, si giunse a esaminare una grande cartella che conteneva decine di disegni antichi, che ricostruiscono uno spaccato unico, continuativo, interessantissimo dei disegni tecnici di tutte le innovazioni, soprattutto dal punto di vista meccanico, che condussero a profondi cambiamenti nella ditta Caprotti, nei suoi modi e volumi produttivi, una serie di grandi tavole che vanno dagli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia fino ai primi anni Cinquanta del Novecento, quasi un secolo intero. Fui subito conscio dell’importanza di quel fondo e nel settembre dello stesso anno, chiamato uno dei migliori fotografi sulla piazza, Alessandro Belgiojoso, lo feci riprodurre, in modo da salvaguardare i disegni, spesso assai delicati e di difficile maneggio, in modo da poterli utilizzare senza pregiudicare la loro conservazione.
Una scelta di quegli stessi disegni, schedati e commentati, fu presentata nell’agosto 2011 in concomitanza con l’annuale Sagra di San Fermo, in una mostra dal titolo La meccanica della Caprotti. Come un’azienda usò i prodigi della tecnica per trasformare sé stessa, voluta dall’Associazione San Valerio Onlus, dagli Amici di San Fermo e patrocinata dal Comune di Albiate. In 15 grandi pannelli furono illustrati alcuni dei più bei disegni scelti nelle raccolte dell’Archivio, fotografati da Alessandro Belgiojoso e commentati dalla curatrice dell’archivio e della mostra, Eleonora Sàita, intercalati da documenti d’epoca che completavano il quadro d’insieme.
Sulla storia dell’azienda leggi : La famiglia Caprotti, innovazione e tradizione in una manifattura italiana: Albiate e la Svizzera
Alessandro Belgiojoso
Discendente da una delle più antiche e blasonate famiglie di Milano e dell’Italia settentrionale, marito di Albertina, figlia di Giovanna Albertini D’Urso, cugina prima di mia madre, a sua volta figlia di Gianni Albertini, esploratore e mio prozio, Alessandro è un affermato fotografo a livello internazionale. Nel 2008 lo chiamai per fotografare una sessantina dei disegni tecnici appena riscoperti nell’Archivio della Manifattura Caprotti, e fu un piacevole pomeriggio d’estate, girando fra la casa e il giardino di Villa Caprotti cercando la luce migliore e stendendo qua e là i delicati fogli. Sono, come detto, planimetrie e progetti che coprono un arco di tempo dagli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia agli anni Quaranta del Novecento, e testimoniano, oltre all’evolversi della fabbrica, anche quella del disegno tecnico, dalla semplice raffigurazione in pianta con misure alle complicate planimetrie che richiedevano competenze tecniche e grafiche e una manualità e precisione non comuni. Lo si vede bene nella selezione di immagini proposta: i progetti del cancello e del piazzale d’ingresso principale, di un corpo di fabbrica concepito in parte quale abitazione interna allo stabilimento e in parte quale magazzino, della lavanderia pubblica che Giuseppe Caprotti costruì in cambio dell’acquisto di alcuni terreni comunali fiancheggianti il guado del Lambro confinante con la sua proprietà. Gli splendidi scatti di Alessandro hanno resi fruibili queste piccole meraviglie nei minimi particolari. D’interesse, sotto molti aspetti, anche il progetto di nuove tettoie nel cortile d’ingresso della fabbrica, datato 1938. Non è più un piccolo dipinto, è già il disegno tecnico che conosciamo oggi, ma lo firmò mio nonno Peppino, e mio padre, più di tre lustri dopo, quando aveva da poco preso in mano la direzione della Manifattura, lo appuntò a matita.
Un anno dopo, in un inverno di neve, Alessandro scattò tre foto della villa in notturna circondata dal luccichìo bianco e brillante, tre immagini rimaste fra le più belle e significative della mia casa.
Giuseppe Barbiano di Belgiojoso (1924 – 2022)
Zio di Alessandro, fratello di suo padre Gaetano, fu anch’egli una delle amicizie dei Caprotti. Tra la corrispondenza di mio nonno Peppino sono rimaste brevi testimonianze di auguri e congratulazioni che, per le parole usate, suggeriscono qualcosa più d’una semplice conoscenza, forse nata per via professionale (Beppe Belgiojoso avrebbe potuto essere suo figlio), e poi approfonditasi. Certo diventa poi amico di mio padre Bernardo, col quale aveva solo un anno di differenza d’età. Anche con lui fu sempre un incrociarsi di comuni interessi, luoghi, persone. Solo per fare un esempio, raccontò la sua lunga e ricca vita in un libro che ebbe la prefazione del professor Sergio Romano e fu pubblicato dalla Casa editrice Archinto, fondata da Rosellina Archinto, anch’ella annoverata fra le tante amiche di mia madre Giorgina.
Bibliografia:
La scomparsa di Giuseppe Barbiano di Belgiojoso, in “Newsfood.com” del 25 gennaio 2022, by Giuseppe
G, BARBIANO DI BELGIOJOSO, Storie di un vecchio signore milanese, prefazione di S. Romano, Milano, 2018
R. ROMANO, I Caprotti. L’avventura economica e umana di una dinastia industriale della Brianza, Milano 2008
G. CAPROTTI, Le ossa dei Caprotti. Una storia italiana, Milano, 2023
