“(…) Peppino (…) si dedicò con talento a rimettere in piedi la ditta di famiglia, che le sconsiderate iniziative del padre e dello zio Emilio avevano lasciato in uno stato boccheggiante. (…)
Il suo capolavoro si materializzò dopo la Seconda guerra mondiale.
Un cugino di nonna Marianne, emigrato negli Stati Uniti, era entrato nello staff del presidente Harry Truman e Peppino seppe mettere a frutto i suoi consigli per ottenere i fondi del Piano Marshall. La Manifattura Caprotti poté così acquistare dei telai meccanici all’avanguardia, ritornando a essere un’eccellenza dell’industria tessile nazionale.
Il successo aprì a Peppino le porte dei circoli milanesi e il nonno dimostrò anche notevoli capacità finanziarie, investendo in Borsa e costruendo un cospicuo patrimonio che, in seguito, i suoi tre figli utilizzarono per acquistare il controllo dell’Esselunga.” (pp. 39 – 40). (…)
[Peppino] Aveva accumulato un discreto patrimonio finanziario, puntando soprattutto sulle azioni del cotonificio Rossari & Varzi (…), della Fiat e soprattutto della Pirelli. Se i tre fratelli liquidarono senza remore le azioni della Rossari & Varzi e della Fiat, alla Pirelli rinunciarono con grande rammarico. Grazie alle dritte dell’amico Nando Angeloni, infatti, dell’azienda (…) Peppino era diventato “un azionista abbastanza importante”, come lo definiva Bernardo, e vendere quel pacchetto di titoli per i tre figli era un po’ come “strapparselo dal cuore”. (p. 73).
Nota : con il Piano Marshall, gli Stati Uniti decisero di finanziare l’Europaper sostenere le spese della sua ricostruzione, agevolarne lo sviluppo economico e frenare l’avanzata del comunismo.
Il presidente Truman, dopo aver istituito l’Eca e l’Erp nell’aprile del 1948, finanziò tra il 1948 e il 1952 l’economia europea con 17 miliardi di dollari.
Incentivare la produttività agricola e industriale e favorire un processo di integrazione economica tra i Paesi europei furono gli obiettivi economici principali.
La realizzazione del Piano fu legata alla diffusione anche in Europa di modelli di consumo statunitensi e alla creazione di una società dei consumi e del benessere. L’obiettivo politico e culturale di lotta al comunismo fu sempre presente. Come dice Alessandro Barrico : ” l’ idea del supermercato si rivelò alla lunga una delle mosse che portarono gli Stati Uniti a vincere la partita culturale ed economica che si giocarono con noi sulla scacchiera dell’Europa”
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Sotto: l’amico fraterno del nonno, Nando Angeloni con cui condivise moltissime decisioni della sua vita
