Questa intervista mi ha profondamente commosso, lasciandomi una triste malinconia. C’è qualcosa di profondamente commovente nell’ascoltare la sua voce, si avverte un’eco di amarezza inconfondibile, quella di un figlio che sente di essere ststo privato di qualcosa di insostituibile: un semplice gesto di affetto, un abbraccio, e quelle quattro parole sussurrate dal padre che portano con sé un peso immenso, “sono fiero di te”.

Questa mancanza mi fa riflettere su quanto, al di là del benessere materiale e della posizione sociale, le carenze affettive rimangano le stesse, universali e trasversali a ogni contesto familiare. E’ un promemoria amaro di come, nonostante tutto, ciò che realmente conta nel profondo siano i legami umani e il riconoscimento sincero delle persone che amiamo.

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