“…questi magnifici colossi sono in pericolo. Lo ha scoperto il botanico rumeno Adran Patrut, dell’Università Babes- Bolyai, dopo aver analizzato, dal 2005 al 2017, lo stato di salute e l’età di sessanta dei più grandi baobab dell’Africa meridionale. Visto che non hanno anelli di crescita affidabili, per misurarne l’età Patrut ha estratto campioni di legno dal loro cuore, misurandone poi il contenuto in carbonio 14, isotopo radioattivo che diminuisce con il passare del tempo. I risultati hanno confermato che i baobab sono gli alberi più longevi della Terra (i più antichi senza fiori sono conifere come le sequoie): il più vecchio del campione Panke, in Zimbabwe, è nato 2’450 anni fa.
Ma lo studio ha avuto anche un esito inaspettato: nove dei baobab più longevi , compreso lo stesso Panke, e cinque dei più grandi , incluso Platland in Sudafrica, che ospita un pub nel tronco cavo, sono morti durante il periodo della ricerca.
si sono seccati di colpo, senza segni di malattia dice il ricercatore. La morte in appena dodici anni di così tanti alberi millenari non può essere un caso, tanto più che non soffrono solo i giganti:
dal 1960 il numero di baobab in Africa si è dimezzato. Si tratta di un disastro senza precedenti, la cui causa pù probabile è il cambiamento climatico, che induce siccità tanto lunghe e intense da avere ragione anche di alberi adattati all’aridità.
I baobab sono conosciuti in Africa come alberi della vita perché forniscono cibo, legname, fibre e coloranti, per non parlare delle decine di specie animali che vivono su di essi. Perderli sarebbe un’indicibile catastrofe”.
Il Venerdì di Repubblica . 20 Luglio 2018
Nel 2017 sono state uccise 207 persone che difendevano l’ambiente, in 22 paesi diversi (Le Monde).
Foto : Giuseppe e Giovanni Caprotti, in Tanzania
Il Comune di Albiate, anche quest’anno, sta razionando l’acqua e in Italia, Francia, Svezia e Gran Bretagna le temperature hanno superato la norma.
Incendi in California e siccità in Australia.
In entrambe le zone la situazione è ricorrente (leggi sugli incendi e sulla mancanza d’acqua in California e sulla siccità in Australia).

p.s.: chi vive in campagna può toccare con mano il riscaldamento globale.
Sotto un pino bruciato, ad Albiate (MB) e un’immagine sull’Australia bruciata dalla siccità.




