Questo articolo completa il quadro di : In ginocchio il vino della Napa Valley, tradito dal cambiamento climatico (e dalle assicurazioni).
La premessa è che l’immagine sotto, tratta dalla versione web del Financial Times, è meno chiara del cartaceo dalla quale si desume che dal 1995 (questa data manca sul web ma è chiara sulla carta) in poi la gradazione alcolica del vino rosso, nel mondo (*) è salita di quasi 2° perchè “le viti producono un contenuto zuccherino più alto quando il tempo è più caldo“.
Se si guardano le curve dell’alcol per livelli di volume il quadro diventa chiaro : l’unica zona il cui vino rosso ha una gradazione che non sale oltre i 14° è la Borgogna (Burgundy).
Ovviamente alcuni produttori interpellati dall’autorevole quotidiano hanno anche detto che l’innalzamento della gradazione è anche voluto dal mercato.
Conclusione : sembra che il “destino” del vino rosso stia nelle minori quantità di uva raccolta e di vino prodotto. Ma a contenuto zuccherino più alto.
P.S.: per le quantità sembra che ciò si possa estendere ad altri settori. Leggi in proposito : USA: la siccità eccezionale influirà sul prezzo di soia, frumento e granoturco (con relativa inflazione).
Quantità di prodotto ridotte anche per l’uva francese dove con gelo, malattie, siccità e incendi si prevede un abbassamento del raccolto nella vendemmia 2021 del 25%.
E in francese l’espressione cambiamento climatico non esiste. C’è invece il déreglèment climatique , che tradotto nel modo giusto, vuol dire sconvolgimento climatico…
(*) migliaia di vigne monitorate nel mondo da Liv-ex.
Grazie a Luigi Rubinelli



