“Lo schema di decreto legislativo volto ad attuare la direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali – dir. UE 2019/633, c.d. UTPs (Unfair Trade Practices) – ambisce a escludere dal suo campo di applicazione le vendite degli imprenditori agricoli alle cooperative e organizzazioni dei produttori (OP) di cui essi siano soci.
Una pericolosa deviazione dalle regole UE (*), in un Paese ove il mondo cooperativo è protagonista nelle filiere di produzione agricola e alimentare. E le organizzazioni dei produttori hanno a loro volta un ruolo importante, destinato a crescere anche e proprio per rafforzare il potere negoziale dei produttori così aggregati…
…L’ipotesi di sottrarre gli imprenditori agricoli alle tutele previste nella direttiva UTPs – allorché essi conferiscano le proprie (e altrui) derrate in cooperative, ovvero le vendano attraverso le OP – non è solo in contrasto con il diritto UE, ma comporta una grave penalizzazione degli agricoltori.
Il rischio più concreto per gli agricoltori – oltre a venire esposti alle vendite sottocosto, per finanziare organizzazioni la cui gestione non è sempre brillante (un eufemismo) – è quello di subire ritardi di pagamento che la direttiva (UE) 2019/633 invece vieta categoricamente…”.
Pubblicità dell’Armando Testa volute e gestite da Violetta e Giuseppe Caprotti
(*) che non ha previsto deroghe



