Redatto l’11 gennaio, aggiornato il 13 agosto 2025 . Sopra : pasta BF in promozione accanto a pasta Voiello (Barilla).
Partiamo da questo spunto : Vecchioni (Bonifiche ferraresi): “Tra 10 anni saremo il primo gruppo agricolo al mondo”
Jolanda di Savoia (Fe) – In dieci anni Federico Vecchioni ha trasformato una società agricola da 9 milioni di fatturato in un colosso da 1,3 miliardi e una capitalizzazione superiore al miliardo. Sono i numeri della holding Bf, quotata dal 2017 a Piazza Affari.
Nel 2014 ha rilevato gli asset di Bonifiche ferraresi, storicamente di proprietà della Banca d’Italia e oggi l’azionariato vede Dompè con il 24,98%, Federico Vecchioni attraverso club deal Arum con il 23,09%, Fondazione Cariplo con il 7,29%, Eni con il 5,32%,Ismea [lo Stato italiano] con il 4,32%, Intesa Sanpaolo con il 4,27% e altri.
La holding, oltre a possedere terreni agricoli, si occupa di sementi, agricoltura di precisione, trasformazione (con varie partecipazioni in aziende), e distribuzione con NaturaSì.
Intervistato sull’ultimo numero di Capital, l’Ad Vecchioni, che è anche proprietario del 25% dell’editore di Panorama e La Verità, dichiara: “Siamo stati capaci per la prima volta di integrare agricoltura, industria e finanza, e di avere una visione di
grande respiro. Poi c’è stato anche un incontro tra me e Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti, ma questa è una storia lunga da raccontare”.
Tra 10 anni, prosegue, Bf sarà “il primo agricoltore del mondo: un grande gestore del capitale terra mediante alte tecnologie, un’impresa agricola in grado di muoversi su diverse tipologie, diversi continenti e diverse vocazioni. […] Oggi non c’è al mondo nessun operatore agricolo integrato come noi, con le nostre dimensioni”. E il motivo, conclude, è che “c’è stata una sottovalutazione della terra come investimento di lungo periodo“.
Da notare che BF è presente in Algeria, Costa d’Avorio, Senegal, Angola.
Per un aggiornamento leggi : Algeria: Bonifiche Ferraresi investe in bovini, latte e foraggi. Sull’argomento Enzo di Rosa, su LinkedIN, ha aggiunto: “l’Italia ha destinato all’Algeria, per la produzione di grano e legumi, ben 420 milioni di euro per favorire il gruppo Bonifiche Ferraresi (BF) azienda legata a Filiera Italia costola agro-industriale di Coldiretti per coltivare in Algeria 36.000 ettari di deserto a grano duro con i soldi dei contribuenti Italiani”
E ha intenzione di entrare in Ghana, Egitto, Kenya e altri paesi.
Sotto : nella foto si riconoscono Federico Vecchioni, Ettore Prandini , presidente di Coldiretti e Francesco Lollobrigida , ministro dell’agricoltura delle foreste e della sovranità alimentare.


E infatti il fatto che Bonifiche ferraresi, si presenti come il paladino dei piccoli produttori : “dal grano alla pasta per aumentare il reddito degli agricoltori” non convince affatto, visti i prezzi stracciati praticati da BF.
Da notare – lo ripetiamo – che BF possiede anche Naturasì , il cui fatturato non batte l’inflazione e che i conseguenza non sta andando benissimo.
Forse, invece di voler essere una sorta di conglomerato, presente in agricoltura ma anche in produzione e distribuzione, BF potrebbe dare una bel contributo “politico” al biologico che non sembra più essere tanto alla moda: Il bio non se la passa bene nemmeno nei supermercati e il mondo della pasta sembra saturo.
Con quella di Naturasì e con quella di Coldiretti , molto vicina a BF – i tipi di pasta di cui stiamo parlando sono tre. E di tre nuovi marchi di pasta non se ne sentiva proprio la necessità sugli scaffali dei supermercati italiani.
A maggior ragione se come afferma Vecchioni “Il cibo non è un tema economico, ma geopolitico” sarebbe il caso di rinforzare l’agricoltura italiana e non di “affossarla” con iniziative promozionali molto aggressive.
Perchè se BF è in Algeria, Costa d’Avorio, Senegal, Angola, Ghana, Egitto, Kenya, Tunisia ed Etiopia, la Sicilia – ad esempio – è obiettivamente in difficoltà, non solo a causa del problema riguardante l’acqua.



