Disney, quando gestivo il non food in Esselunga, era un mio fornitore. Sono affascinato dal settore (dal cinema ma anche dalla musica) e dalla sua dematerializzazione.
A gennaio 2020 Disney + aveva 24 milioni di abbonati ( vedi I possibili obiettivi di Amazon nella guerra dell’ industria del divertimento).
Disney + è arrivata, 10 mesi dopo, grazie al coronavirus , a 73,7 milioni di abbonati (obiettivo iniziale : tra i 60 e i 90 milioni di abbonati nel 2024). Che salgono a 120 milioni se si aggiungono le sue due catene Hulu e ESPN.
Netflix è a 195 milioni di abbonati nel mondo.
Il dilemma di Disney ora è, oltre ai parchi di divertimento (forti perdite e 28’000 licenziamenti), capire se puntare tutto sullo streaming oppure continuare a tener “un piede” nelle sale: Endgame (serie Avengers), nel 2019, ha incassato nelle sale 2,8 miliardi di $. Lo streaming non è in grado di raggiungere questi ricavi. In nessun modo.
E gli investimenti sono colossali : Netflix dovrebbe chiudere l’anno spendendo 15 miliardi di $ mentre Amazon ne dovrebbe spendere 7 .
E il fondo attivista Third Point vorrebbe che Disney + ne spendesse 3 mentre la società – a budget – ne ha “solo” 1 (n.b. : un miliardo di $ . Era già così nel 2016). Disney tenderebbe a risparmiare, usando il suo immenso catalogo visto che possiede 21st Century Fox – con i Simpson – , Pixar, Lucasfilm – con Star Wars.. – e Marvel Entertainement.
P.S: lo spauracchio Amazon è sempre presente perchè ha più di 120 milioni di abbonati negli USA, contro i 70 di Netflix e i 30 circa di Disney+.
Inoltre Amazon non starà certo ferma fuori dagli USA.
Il lancio in grande stile del sequel di Borat mi sembra un segnale molto chiaro: Amazon, con Prime Video, Cercherà in tutti i modi di colmare il divario – in termini di numero abbonati – che ha, soprattutto con Netflix.
Fonti :
Disney mise désormais plus sur le streaming que sur les salles de cinéma



