Dopo la separazione in affari dal fratello maggiore Beppo (1872), che rimane solo alla guida della manifattura tessile di famiglia ad Albiate, Carlo si trasferisce a Bergamo e qui, nel 1874, costituisce con lo svizzero Giulio Guttinger la “Società in nome collettivo Caprotti & Guttinger”, esercente a Scanzo [oggi Scanzorosciate, N.d.R.] la tessitura meccanica.
Non è difficile per il Caprotti trovare un socio in così poco tempo: sono gli anni in cui molti elvetici si trasferiscono nel Bergamasco, e certo il suo matrimonio con una fanciulla zurighese e la sua conoscenza dell’ambiente svizzero, in cui ha vissuto e che frequenta, di certo lo aiutano. A quanto sembra, già pochi mesi dopo la ditta doveva essersi affermata bene sul mercato, visto che nel marzo 1875 lo stesso Beppo [il mio trisnonno] scrive che nel Veneto girano già le circolari della Caprotti e Guttinger, “quindi altro concorrente, e moralmente più serio di ogni altro”.
Inoltre la ditta, “oltre che sull’esperienza dei due proprietari, poteva contare su quella degli operai specializzati e di alcuni dipendenti che era riuscita a sottrarre all’opificio di Ponte d’Albiate [sic] (…)”.
Qualche anno dopo, l’azienda può contare su un centinaio di telai, con manodopera composta in maggioranza da donne e ragazzi al di sotto dei 15 anni (GELFI, Capitali svizzeri, p. 13). Ed è proprio la Caprotti e Guttinger a impiantare, verso il 1890, una delle prime officine elettriche (GELMI, “Storia e caratteri”, p. 177).
L’attività cessa nel 1901, quando Giulio Guttinger esce dalla società per impegnarsi in un’altra impresa, e Carlo pure.
“La ditta individuale C. M. Caprotti inizia la sua attività di ‘tessitura meccanica di cotone’ nel 1901, in seguito alla cessazione della società in nome collettivo Caprotti e Guttinger (…). La sede legale è a Bergamo, mentre lo stabilimento è quello della Caprotti e Guttinger a Scanzo (oggi comune di Scanzorosciate). Unico proprietario è Carlo Caprotti fu Bernardo. Il 20 settembre 1905 Carlo Caprotti affida al figlio Guido la procura generale per gli affari commerciali della ditta, mentre il 28 agosto 1907 la Camera di commercio attesta che ‘era’ unico proprietario: non si ha modo di sapere cosa sia avvenuto in quell’arco di tempo. Non si conosce la data di cessazione dell’attività”. (TODESCHINI, C.M. Caprotti [Ditta individuale).
A Bergamo, Carlo trova il suo posto: nel 1889, tra i soci fondatori della filatura “Società in accomandita semplice Festi Rasini & C.” c’è di nuovo lui, ancora insieme a Giulio Guttinger; alla fine degli anni ’90 fa parte del comitato per la creazione di una sezione tessitura e di una scuola di filatura da inquadrare come sottosezione della Sezione industriale dell’Istituto tecnico (Ibid., p. 238); farà parte anche della prima Commissione di vigilanza della stessa, allo scopo di controllare che gli insegnamenti impartiti rispondano alle reali esigenze degli industriali che avrebbero poi assunto i futuri diplomati (Ibid., p. 358). Ovviamente, Carlo fa anche parte della Commissione giudicatrice che assume per concorso gli insegnanti della scuola. A coronamento, si può dire, del suo posto primario fra gli industriali tessili bergamaschi nel 1907, nell’assemblea costitutiva della Federazione bergamasca industrie tessili, viene eletto primo Presidente della stessa. (Ibid., p. 368).
Fonti:
Albiate (MB), Villa San Valerio, Archivi di Villa San Valerio, Archivio della Manifattura Caprotti, Archivio di Giuseppe Caprotti (1837-1895).
O. GELMI, Storia e caratteri dell’istruzione tecnica industriale bergamasca, Università di Bergamo, Dottorato di ricerca in Scienze pedagogiche, Dipartimento Scienze della persona, Ciclo XXIII, a.a. 2009-2010. Supervisore ch.mo prof. Giuseppe Bertagna.
Bibliografia:
G. CAPROTTI, “Le ossa dei Caprotti. Una storia italiana”, Milano, 2024/3.
R. ROMANO, “I Caprotti. L’avventura economica e umana di una dinastia industriale della Brianza”, Milano, 1980.
G. CAPROTTI, “Mostra: la meccanica della Manifattura Caprotti”, 09/10/2024.
ID., “La famiglia Caprotti, innovazione e tradizione in una manifattura italiana: Albiate e la Svizzera”, 09/10/2024.
ID., “La famiglia Caprotti, innovazione e tradizione in una manifattura italiana: operai dal carcere di San Vittore”, 13/10/2024.
Per filo e per segni. Innovazione e creatività dell’ industria tessile a Bergamo tra XIX e XXI secolo, mostra multimediale e interattiva, Bergamo, 2008 (rif. “Rivista di Bergamo”, gennaio-marzo 2008, numero monografico dedicato alla mostra).
M. GELFI, Capitali svizzeri e nascita dell’industria cotoniera a Bergamo, in “Archivio storico bergamasco”, n.s., n. 3, settembre-dicembre 1995, pp. 4-41.
G. TODESCHINI, Caprotti e Guttinger [Società in nome collettivo], ( 1875 – 1901 gennaio 1 ), in ArchiVista, scheda 1 dicembre 2017.
EAD., C.M. Caprotti [Ditta individuale], (1901 gennaio 1 – Non si conosce la data di cessazione.), scheda 4 dicembre 2017.
E. SÀITA, “I Caprotti : aspetti privati, dal Risorgimento alla Seconda Guerra Mondiale”, 08/11/2022.
