Dal testo del mio intervento al Teatro Franco Parenti tenutosi il 22 maggio 2024:
“Nel 1952 muore il nonno ed entra in campo la nonna. La nonna c’entra molto nel senso che prende un ruolo anche di appassionata d’arte al posto del nonno e sarà nel comitato promotore della Mostra del Settecento Veneziano che Marco Brunelli nel 1955 promuove e dove incontra il colonnello del controspionaggio inviato da Rockefeller per sondare la nascita dell’Esselunga che verrà fondata due anni dopo.
In questa mostra si incrociano la nonna, Brunelli, i Crespi che saranno soci anche loro di Esselunga e l’OSS che è la CIA, la sigla prima della CIA.
Questa è una foto inedita: è Marco Brunelli, primo Presidente di Esselunga a cena davanti a Guido Caprotti, mio zio, mia nonna Luisa Quintavalle, mia nonna materna e qua, purtroppo nascosta la migliore amica [Adriana Monti] di mia madre Giorgina. Sono a Cortina nel 1958. Ecco per dire come questa amicizia fosse importante. Marco Brunelli era “family” (*) come dicono gli americani, e quindi questo è un pò l’inizio della nascita di Esselunga, vista da un altro angolo”.
(*) “di famiglia”. E i Caprotti e Marco Brunelli erano legati anche dalla passione per l’arte.
Marco Brunelli è nato a Milano il 2 dicembre 1927. È stato cofondatore delle catene di supermercati Esselunga (in società con Nelson Rockefeller, la famiglia Crespi, Bernardo e Guido Caprotti) e Supermercati GS (in società con , Guido Caprotti); è altresì fondatore e proprietario dei gruppi Finiper (ora Finiper Canova, operante col marchio Iper la grande i tramite la controllata Iper Montebello). Inoltre, è proprietario della catena Unes e ha ricoperto la carica di presidente di Carrefour Italia.
Nel 2004 ha ricevuto l’Ordine nazionale della Legion d’onore “per il contributo dato ai rapporti di collaborazione tra Italia e Francia” (Marco Brunelli, voce in “Wikipedia, l’enciclopedia libera” ). Nel medesimo anno, gli è stata conferita la laurea ad honorem in Marketing presso la Facoltà di Economia dell’Università degli studi di Parma (Università degli Studi di Parma, Laurea ad honorem a Marco BRUNELLI, 20 maggio 2004).
L’imprenditore che diventerà uno dei protagonisti della grande distribuzione in Italia nasce quale antiquario, e tra i più quotati di Milano. Sua è l’organizzazione di una mostra memorabile alla Villa Reale, nel 1955, dedicata al “Settecento veneziano”; tra i prestatori delle opere i più bei nomi della città e non solo, vi figura anche mia nonna Marianne [Maire in Caprotti]. E tra i collezionisti d’arte più importanti del periodo che erano clienti anche di Brunelli c’era James Hugh Angleton, presidente della American Chamber of Commerce in Italia.
I contatti fra Brunelli ed Angleton porteranno a sfatare uno dei miti più assodati della grande distribuzione, la nascita di Esselunga che ha i suoi inizi nella toilette dell’Hotel Palace di Sankt Moritz, dove un giovane Marco Brunelli e il suo intimo amico Guido Caprotti ascoltano involontariamente una conversazione fra Cesare Brustio, la cui famiglia era azionista, assieme ai Borletti, della Rinascente, e un conoscente. Brustio spiega che Nelson Rockfeller, uno degli uomini più ricchi e influenti d’America, vuole inviare alcuni suoi uomini in Italia allo scopo di aprire dei supermercati, e cerca soci disposti a rimanere in minoranza. I due fiutano l’affare e corrono a riferire quanto udito al fratello maggiore di Guido, mio padre Bernardo. Tutti insieme riescono a soffiare l’affare ai Brustio e ai Borletti, giungendo ad aprire, in alleanza con Rockefeller, il primo moderno supermercato d’Italia (G. CAPROTTI, Le ossa dei Caprotti, Milano 2023, pp. 42 – 43).
È una bella storia, ma come minimo romanzata: un giorno d’estate del 2019 Marco Brunelli accetta d’incontrarmi a casa sua, e seppure a fatica, perché a decenni di distanza parlare delle vicende di Esselunga gli provoca ancora molto dolore (di Bernardo non vuole neppure sentire il nome, per lui è tuttora “l’Innominato”), mi racconta una vicenda ben diversa.
È James Hugh Angleton, uomo chiave nei rapporti commerciali fra Italia e Stati Uniti, collezionista d’arte nonché padre di James Jesus, primo capo della stazione CIA a Roma, a parlare a Brunelli dell’idea del tycoon americano di aprire una catena di supermercati in Italia come già ha fatto in altre parti del mondo. Rockefeller, tra le altre, ha fondato nel 1947 la IBEC, società che ha quale scopo quello di unire al fine del giusto profitto agli investitori, anche quello filantropico di aiuto ai paesi più poveri nello sviluppo dell’economia basilare, per migliorare le proprie desolanti condizioni di vita. L’operazione non manca di risvolti politici – dimostrare come l’economia capitalista sia in grado di provvedere più e meglio alle necessità dei ceti poveri di quanto sappia fare l’economia sovietica -, ed è probabilmente per questo che James Hugh Angleton, ex agente dello spionaggio durante l’ultima guerra e padre del capo della CIA a Roma, s’interessa al progetto. Inoltre, la corrispondenza e le carte conservate al Rockefeller Archive Center, che ho avuto modo di consultare, chiariscono al di là di ogni dubbio che, nelle fasi iniziali delle vicende di Esselunga, i fratelli Caprotti ricoprono un ruolo estremamente marginale (uno dei manager della IBEC scrive che neppure riusciva a distinguere quale dei due, fra Bernardo e Guido – Claudio era ancora minorenne – fosse il maggiore- l’episodio si trova a pagina 60 di “Le ossa dei Caprotti”), e che Brunelli è stato estremamente abile ad infilarsi nel pertugio lasciato libero dal ritiro di altri potenziali soci, coinvolgendo nell’operazione il fraterno amico Guido e mio padre, che si sarebbe poi dimostrato, come sappiamo, altrettanto abile.
È così che, con altri soci italiani e il capitale e la disciplina americani, si arriva ad aprire nel 1957 il primo negozio dell’allora “Supermarkets”, in viale Regina Giovanna a Milano. Un successone, come lo saranno i negozi successivi nati, seppur tra mille difficoltà che la combattiva tenacia statunitense alla fine sbriciolava, non solo nel capoluogo lombardo ma anche in altre città e regioni. L’arrivo della grande distribuzione organizzata cambia per sempre una parte importante dello stile di vita degli italiani, e di sicuro la vita della nostra famiglia, che sino ad allora si era sempre occupata, come da 200 anni a quella parte, del cotonificio sito in Brianza, ad Albiate.
Nel 1965 la IBEC vende le sue partecipazioni e si ritira dal campo italiano per investire in altri paesi. E qui, la situazione già tesa fra Brunelli e Bernardo, il quale aveva causato, anni prima, la rottura della preziosa amicizia con Guido, giunge al limite: la proposta che i fratelli Caprotti (in sostanza Bernardo stesso) gli fanno per rilevare la quota di maggioranza degli americani è inaccettabile; poi, mettendo sul piatto una cifra veramente importante – 4 milioni di dollari dell’epoca, risultanti anche dall’investimento della loro madre, la nonna Marianne – si assicurano il controllo della società, che da quel momento sarà destinata a diventare l’Esselunga dei Caprotti, di Bernardo in particolare. Brunelli, che giustamente la considera una sua creatura, dato che era stato lui a offrire questa possibilità ai tre fratelli ed è uno dei due soli interlocutori diretti di Rockefeller, si ritira, ma da allora interrompe ogni contatto diretto con la famiglia, almeno per ciò che fa capo a Bernardo. Infatti era molto legato a mia madre, Giorgina Venosta, e al suo secondo marito, Aldo Bassetti; mi scrisse quando la mamma morì nel 2021, l’anno successivo fu presente alla cerimonia funebre per Aldo, ed è sempre venuto alle commemorazioni per lo zio Guido.
Una volta uscito da Esselunga, Brunelli non rimane certo inoperoso. Già nel 1960, con Guido, ha fondato la “Romana Supermarkets”, primo nucleo dei futuri Supermercati GS (e operazione che fu la causa prima della fine dell’amicizia con Guido medesimo). Nel 1974, a Montebello della Battaglia, nel Pavese, apre uno dei primi ipermercati d’Italia e costituisce la Finiper Spa, la holding finanziaria del gruppo nella grande distribuzione e nell’immobiliare. Il successo del supermercato inserito in un centro commerciale è assicurato, puntando su servizi di catene autonome ma integrate come pizzerie, cafeterie, gelaterie e ristoranti di proprietà, i marchi Caffè Portello, CremAmore e Ristò che ormai tutti conoscono. Dopo Montebello, Brunelli continua su questa strada, sempre cercando un’innovazione alla portata di tutti: nel 1996 acquista la grande area del Portello Nord, su cui sorgeva una parte dei dismessi stabilimenti dell’Alfa Romeo, e vi costruisce Iper Portello, un grande centro commerciale non esterno al ma integrato nel tessuto urbano e che, difatti, è compreso in un grande progetto di rilancio urbanistico e commerciale della zona di San Siro.
Nel 2002 arriva l’acquisto della rete di supermarket Unes, e l’anno prima quello dell’enorme area su cui sorgeva lo stabilimento Alfa Romeo di Arese. A 74 anni, Brunelli vara la più vasta e lunga operazione immobiliare che abbia mai condotto, durata 15 anni e che segue in prima persona, servendosi di archistar come Michele De Lucchi. Nasce così “Il Centro”, un centro commerciale con oltre 200 negozi, l’ipermercato Iper, un basso impatto ambientale certificato e un ambiente accogliente.
Oggi Finiper Canova, la società di Brunelli, dopo mezzo secolo di attività conta 10.000 dipendenti e un bilancio 2023 che supera i 3 miliardi di fatturato e 200 milioni di Ebitda, risultato mai raggiunto prima. Finanzia progetti di costruzione ex novo o di riqualificazione e rinnovamento di spazi già esistenti, ampliando, diversificando e soprattutto innovando i servizi offerti, favorendo percorsi di ricambio generazionale fra i dipendenti, tenendo sempre un occhio attento all’evoluzione dei costumi sociali e delle richieste che ne derivano per proporre, di conseguenza, offerte in linea col mercato ma sempre accompagnate da una costante ricerca dell’innovazione [R. PACIFICO, Finiper Canova festeggia i 50 anni con il miglior risultato di sempre, in “Mark Up”, 15 maggio 2024; E. NETTI, Anniversari, il Gruppo Finiper festeggia 50 anni all’insegna dell’innovazione, ne “Il Sole 24 Ore”, 28 aprile 2024].
Bibliografia esterna (CITATA):
G. CAPROTTI, Le ossa dei Caprotti. Una storia italiana, Milano 2023 (in particolare il Cap. 2, Arrivano i Marines, pp. 42-74).
R. PACIFICO, Finiper Canova festeggia i 50 anni con il miglior risultato di sempre, in “Mark Up”, 15 maggio 2024
E. NETTI, Anniversari, il Gruppo Finiper festeggia 50 anni all’insegna dell’innovazione, ne “Il Sole 24 Ore”, 28 aprile 2024.
Marco Brunelli, voce in “Wikipedia, l’enciclopedia libera”.
Università degli Studi di Parma, Laurea ad honorem a Marco BRUNELLI, 20 maggio 2004;
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