Con la San Valerio Onlus abbiamo già più volte affrontato il tema dello stretto legame che esiste tra cibo, qualità della vita e ambiente in cui ci viviamo.
Questo legame implica la necessità per tutti noi di arrivare ad un consumo consapevole, cioè a privilegiare quei prodotti che derivano da filiere di produzione che siano attente, in ogni loro fase, non solo alla qualità del prodotto, ma anche al rispetto dell’ambiente in tutte le sue forme.
Partendo da queste considerazioni abbiamo pubblicato una serie di articoli informativi che ci permettano di guardare in modo nuovo al rapporto qualità del prodotto, rispetto della salute e dell’ambiente.
Consideriamo una situazione semplice come quella di un uovo, un alimento caratterizzato da una produzione a “filiera corta”, che compare quotidianamente sulle nostre tavole in diverse forme. Avremo certamente notato che sul guscio di ogni uovo vi è impressa una sigla, ma sappiamo cosa indica e cosa comporta per il benessere dell’animale che le produce e quindi anche per noi ?
Il primo numero indica il sistema di allevamento delle galline, a cui fa seguito la sigla dello Stato di produzione e i codici riferiti all’allevamento.
Concentriamoci sul primo numero, senza entrare, per questa volta, nel merito del tipo di alimentazione :
0 – indica un allevamento di tipo biologico, in cui la gallina che produce il nostro uovo è allevata all’aperto con uno spazio a propria disposizione di almeno 10 metri quadrati.
1 – indica un allevamento all’aperto, ma i metri quadrati a disposizione per ogni gallina si riducono a 2,5.
2 – indica un allevamento a terra, dove però vi sono 7 galline in un metro quadrato
3 – indica l’allevamento in gabbia con 25 galline per metro quadrato. Per dare un’idea, ogni gallina ha qui a disposizione all’incirca lo spazio formato dalle nostre due mani aperte.
Non credo ci sia molto da commentare se non riandare ancora una volta alle parole di Michael Pollan (In difesa del cibo, Adelphi 2009): siamo inseriti in una vera catena, nella quale tutti gli anelli sono legati: la salute del suolo, quella delle piante e degli animali di cui ci nutriamo, quella della nostra cultura alimentare, e infine la nostra salute, da un punto di vista fisico e mentale”.
Se allora crediamo sia giusto cercare di cambiare le cose dobbiamo partire dall’essere consapevoli, iniziando a informarci e ad informare.
Franco Mari
Qualche notizia in più sulle uova:il fatturato delle uova in Italia è pari a 1’450 milioni di € con una produzione di 12,9 miliardi di uova circa e un consumo che supera i 13 miliardi. Il consumo pro-capite – intorno alle 225 uova/anno per abitante – è in aumento per il semplice fatto che si tratta di un alimento ad alto contenuto proteico molto economico (un uovo costa dai 10 ai 20 centesimi cad.). Le uova allevate a terra costano al consumatore circa un centesimo a uovo in più rispetto alle convenzionali.Dal 1° gennaio 2012 dovrebbero essere messe al bando le gabbie di batterie convenzionali.Fonte: La Repubblica 15 novembre 2010, Confagricoltura maggio 2010 e Federalimentare.
Condividi questo articolo sui Social Network:

