Le ossa dei Caprotti | #4WD

Se autore ed editore di cotanto libro hanno investito tutti questi quattrini per promuoverlo su così larga scala, a prescindere dalle materiali possibilità di un possidente con un cognome del genere, i suoi contenuti devono essere gioco forza interessanti e, in ogni caso, dev’esserci la precisa volontà di rendere noto qualcosa di veramente inedito e forse scottante, non certo la necessità di guadagnare dai proventi delle vendite.

A Firenze «nella città-laboratorio di Esselunga. Ma quanta ostilità»

Giuseppe Caprotti parla del suo libro alla Feltrinelli: Firenze e Esselunga, un legame che inizia nel 1961 quando l’azienda esce per la prima volta dai confini lombardi per aprire un supermercato nel capoluogo toscano, in via Milanesi. E dove poi all’inizio degli anni Novanta nascerà il primo superstore a Novoli.

Caprotti “Esselunga è nata grazie agli Usa. Mio padre? Un genio, nonostante tutto”

Nel 2019 ho incontrato Marco Brunelli, primo presidente della Supermarkets italiani (poi Esselunga) e alla domanda su come era nata l’azienda lui ha risposto facendo il nome di James Hugh Angleton, collaboratore dell’Oss, i servizi segreti americani, futura Cia. Brunelli stesso lo incontrò nel 1955 favorendo il successivo sbarco in Italia della Ibec, multinazionale che faceva capo a Nelson Rockfeller.

Libri: esce ‘Le ossa dei Caprotti’, il figlio del patron di Esselunga racconta la sua verità

Bernardo Caprotti non è stato l’artefice della nascita di Esselunga. L’azienda è stata fondata da un gruppo di manager americani capitanati da Nelson Rockefeller, consigliato a sua volta dalla Cia. Bernardo contribuisce in modo determinante alla crescita di Esselunga, ma solo in un secondo momento. E con il tempo, metterà in ombra tutti coloro che l’hanno resa grande con lui: soci, figli e altri famigliari