Prima stesura: 26 dicembre 2017
Il Census Bureau Federale ha rilevato il decremento del peso delle vendite natalizie sulle vendite annuali negli USA.
Il Natale, negli anni ’70 pesava il 30% sul totale anno. Nel 2015 siamo arrivati al 20%.
Guardando gli importi il quadro diventa ancora più chiaro:
nel 1994 a Natale si spendevano 82 miliardi di $ (attualizzati), nel 2015 se ne sono spesi 76.
Singolarmente, a persona, la spesa è passata da 310 $ a 240 $ (– 22%).
Questo è dovuto a tre fattori:
- la destagionalizzazione, influenzata dalla crescita dell’e-commerce che permette di comprare quando si vuole
- le gift cards (buoni regalo) : vengono caricate a Natale ma spese in altri momenti
- la minor attitudine al consumismo dei giovani “millenials”
Da notare come l’attività del cambio dei regali (1 su 10 viene reso) possa protrarre le vendite natalizie negli USA e come con Amazon si possano combinare il punto 1 on il punto 2 (destagionalizzazione + e-commerce)
E, a gennaio 2017, nel non food, i saldi vengono fortemente concorrenziati dall’e-commerce
E’ in atto un grande cambiamento che riguarda le stagionalità delle vendite ma anche il predominio delle grandi marche, intaccato sempre di più dall’ “attacco” di piccoli marchi locali, a volte più flessibili ed innovativi.
Ne abbiamo parlato abbondantemente in Le grandi marche sono sempre più in crisi.
Segnaliamo in proposito un altro articolo interessante appena uscito sul web che conferma quanto già detto.


