Ho già scritto come si misurano le vendite nella distribuzione: l’indice di riferimento è dato dalle vendite della gestione caratteristica a rete costante (senza le nuove aperture di punti di vendita avvenute nell’anno di riferimento).
Questo modo di calcolare il fatturato rende bene l’idea di come si stia comportando la rete di negozi (superette, supermercati, superstore, etc.) al netto della vendite delle nuove aperture.
Per Esselunga, non trovandole pubblicate nel bilancio, ho chiesto, ai rappresentanti delle azioniste di maggioranza , quali fossero state le vendite “a rete costante” dell’azienda nel 2017 (e anche in svariati anni precedenti).
Nessuna risposta.
E’ quindi stato per me molto strano leggere su Il Sole 24 ore che Esselunga nel 2017 sarebbe cresciuta – a rete costante – del 3,1%.
Purtroppo dai bilanci si può solo constatare una crescita diversa delle vendite da quella divulgata dall’ azienda : si tratta di un + 2,7% – a rete corrente – includendo quindi le aperture dei punti di vendita avvenute nel 2017.
Per il futuro un’impostazione della comunicazione più aderente alla realtà e più trasparente sarebbe auspicabile, soprattutto se
1) si vuole andare in Borsa
2) non indurre chi ruota intorno ad Esselunga a “pensare male” (= voglio nascondere la situazione reale) visto il contesto di mercato (v. dato sotto tratto da Il Sole 24 ore del 23 di Maggio 2018: supermercati : – 0,9 % ipermercati – 3,3%) con la zona 1 – dove Esselunga domina che va peggio delle altre
3) non provocare litigi all’interno della compagine azionaria, già infastidita da altri dati non veritieri divulgati recentemente.
prima stesura: 12 Maggio 2018


