Redatto il 24 giugno, aggiornato il 26 luglio 2023
Questo articolo è il seguito di La conferenza COP28 sul clima affidata ad un petroliere.
Nell’articolo sotto si parla di IPCC e di GIEC : sono la stesso organo ONU, solo che GIEC è il suo nome in francese.
Il riscaldamento globale sta aumentando a un ritmo senza precedenti
Secondo uno studio pubblicato giovedì (8 giugno 2023), le emissioni di gas serra da non superare per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C è stata dimezzata rispetto alla stima precedente (ne basta molto meno per superare la soglia degli 1,5°).
Pubblicato il 08 giugno 2023
Il riscaldamento globale non solo non conosce tregua, ma sta crescendo. Ciò che tutti possono osservare direttamente, che si tratti di ondate di calore in Asia o di enormi incendi in Canada, è confermato da un nuovo studio scientifico pubblicato su Earth System Science Data, giovedì 8 giugno, da un gruppo internazionale di cinquanta scienziati di fama.
Questi ricercatori aggiornano i principali indicatori climatici del rapporto 1 del Gruppo di lavoro 2021 dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) sulle basi fisiche dei cambiamenti climatici. “Il rapporto dell’IPCC, che viene pubblicato ogni sette anni circa, meritava di essere aggiornato nel contesto di un clima in rapida evoluzione e di informare i negoziati sul clima”, afferma Aurélien Ribes, ricercatore presso il Centro nazionale per la ricerca meteorologica e coautore dello studio.
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Secondo i loro risultati, il riscaldamento sta aumentando ad un tasso senza precedenti di oltre 0,2 ° C per decennio. Ha raggiunto 1,14 °C in media nell’ultimo decennio (2013-2022) rispetto all’era preindustriale, e 1,26 °C nel 2022, rispetto agli 1,07 °C registrati tra il 2010 e il 2019 e riportati nel rapporto IPCC. Il riscaldamento è più alto nei continenti (1,71 ° C ora) che sulla superficie degli oceani (1,15 ° C).
Le attività umane sono le principali indiziate di questo cambiamento
Le concentrazioni dei principali gas serra hanno raggiunto nuovi record : 417 parti per milione (ppm) per il diossido di carbone (CO2)- in confronto ai 410 nel rapporto GIEC -, 1912 parti per miliardo (ppb) per il protossido di azoto. La concentrazione in CO2 ha un valore mai visto negli ultimi die milioni di anni.
“Purtroppo era prevedibile perchè le emissioni mondiali di gas serra continuano ad aumentare mentre dovrebbero diminuire, dice Pierre Friedlingstein, direttore della ricerca al CNRS, alla Scuola Normale Superiore e all’Università di Exeter (Gran Bretagna).
Secondo gli scienzati le emissioni di CO2 hanno raggiunto i 55 miliardi di tonnellate equivalenti a causa delle attività umane : sfruttamento dei combustibili fossili (carbone, petrolio e gas) e deforestazione… continua su Le Monde
La conferma arriva dal Copernicus Climate Change Service : i primi giorni di giugno portano un caldo record, Gli oceani rimangono a livelli record per il secondo mese di fila.
Nel contempo : Shell si impegna a investire in nuova produzione di petrolio e gas per gli anni a venire:
… Shell ha indicato i 10-15 miliardi di dollari che spenderà nei prossimi tre anni per la tecnologia energetica a basse emissioni di carbonio, come l’idrogeno, i biocarburanti e la ricarica dei veicoli, che rappresentano circa il 20% della spesa totale del gruppo. Ma quell’investimento è sminuito dai 40 miliardi di dollari che Shell spenderà per la produzione di petrolio e gas nello stesso periodo (in sostanza gli investimenti su tecnologie “buone” per il pianeta equivarranno a quelli per le nuove estrazioni di petrolio e gas)…
Il mantenimento della produzione richiederà una significativa nuova produzione di petrolio per compensare il declino naturale nei giacimenti esistenti fino al 5% all’anno. Inoltre, Shell continuerà a far crescere il suo business del gas, il che significa che la produzione combinata di petrolio e gas del gruppo dovrebbe aumentare nel resto del decennio. La società ha dichiarato che prevede di aggiungere ulteriori 11 milioni di tonnellate all’anno di capacità di gas naturale liquefatto entro il 2030. Nonostante questa crescita, Shell ha ribadito il suo impegno a ridurre le emissioni di carbonio a zero netto entro il 2050, affermando che stava facendo “buoni progressi”…
… Un tribunale olandese ha stabilito nel 2021 che questi obiettivi non erano abbastanza ambiziosi, ordinando a Shell di ridurre tutte le sue emissioni del 45% entro il 2030. Shell ha presentato ricorso contro la sentenza.
Sull’industria petrolifera e il suo lobbying leggi questo pezzo e soprattutto questo articolo.

Il cambiamento di politica dell’industria petrolifera non è passato inosservato, i soldi sono fondamentali:
Clima: la discreta retromarcia dei colossi petroliferi
Dopo essersi impegnate a favore della transizione ecologica, le aziende europee stanno abbandonando le loro promesse e scommettono sui profitti a breve termine nel settore.
la storia forse dimenticherà quel breve momento in cui i maggiori responsabili del disastro climatico hanno finto di essere parte della soluzione. Dopo essersi impegnati a ridurre la propria responsabilità per il riscaldamento globale, i colossi petroliferi europei – in particolare BP, Shell e TotalEnergies – sono in procinto di effettuare una discreta ma seria inversione di marcia, scommettendo sui combustibili fossili, disinteressandosi del consenso scientifico …
le loro concorrenti americane.. Exxon e Chevron ignorano la sfida climatica e consacrano la gran parte dei loro investimenti a petrolio e gas Le Monde
Ma non è solo una questione di petrolio:
Sotto vedete l’area di estrazione del carbone presso la centrale elettrica di Kusile, Sud Africa, 22 maggio 2023 ( THEMBA HADEBE / AP).

Interessante il punto di vista di Inglobando che avvalora la tesi secondo la quale non bisognerebbe contrapporre economia ed ambiente .
Dovremmo invece avviare una transizione graduale e sensata, senza ideologismi inutili, tenendo conto però del fatto che il rapporto di forze in campo è assolutamente a sfavore di clima ed ambiente e a vantaggio della lobby delle energie fossili.
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