La pesca uccide 100 milioni di squali ogni anno
Il divieto della pratica del “finning”, che consiste nel tagliare le pinne del pesce prima di rilasciarne la carcassa in mare, non ha ridotto la mortalità.
Dopo aver vagato per gli oceani per 400 milioni di anni, sopravvivendo a cinque estinzioni di massa, gli squali ora costituiscono il gruppo di specie marine più a rischio di estinzione al mondo. Una valutazione esaustiva del loro stato di conservazione, pubblicata giovedì sulla rivista Science , promette loro un futuro tetro. Secondo questo vasto studio realizzato dai ricercatori della Dalhousie University (Canada) e di Santa Barbara in California (Stati Uniti), gli sforzi dedicati negli ultimi vent’anni al salvataggio dei grandi predatori non hanno consentito di ridurre le catture della pesca mirata o accidentale. Al contrario, il numero degli squali uccisi ha continuato ad aumentare, mentre le leggi varate per proteggerli sono decuplicate.

Nuovi mercati
Gli scienziati stimano che almeno 80 milioni di squali, di cui 25 milioni appartenenti a una specie protetta, siano stati uccisi ogni anno tra il 2012 e il 2019. Per quest’ultimo anno, tenendo conto degli individui di specie non identificate, la soglia dei 100 milioni di squali pescati è stata raggiunta…
Che la specie fosse a rischio era cosa nota da tempo ma è la prima volta che uno studio misura il fenomeno in modo così preciso. Gli elementi più gravi sono che :
- la pesca sulle coste si sta intensificando
- si pescano elementi sempre più giovani
- la proibizione da parte di 100 stati dello “finning”, la pratica crudele di togliere le pinne agli squali e ributtarli – vivi – in acqua, non ha fermato la pesca, anzi ha creato nuovi mercati: della carne, dell’olio , delle cartilagini degli squali.
- italiani e brasiliani (il 50% degli squali sono pescati in Brasile, Messico Mauritania ed Indonesia) sono i più grandi consumatori di squalo al mondo. Molto spesso si tratta di vere e proprie frodi alimentari, poiché nemmeno i consumatori sono consapevoli di mangiare carne di squalo. In particolare, sono tre le principali cause di frode alimentare: la commercializzazione scorretta di specie commerciabili per aumentarne il prezzo (ad esempio la verdesca venduta come pesce spada); specie protette illegalmente vendute sul mercato o specie protette vendute involontariamente, a causa di una scorretta identificazione.
- la verdesca – che è un tipo di squalo – spesso contiene mercurio.
- un terzo delle specie di squali rischia di sparire, a breve (Vertebrati, sesta estinzione di massa : – 69% dal 1970 al 2018).



