Redatto il 16 aprile, aggiornato il 21 luglio 2025
“Il clamore è stato enorme e non accenna a placarsi. Il governo statunitense ha sospeso la maggior parte dei pagamenti per gli aiuti allo sviluppo per 90 giorni per rivalutare la spesa. Cosa accadrà dopo è incerto. Il presidente Donald Trump minaccia di sciogliere completamente l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, USAID, che eroga la maggior parte dei fondi per gli aiuti. Ha posto l’agenzia, un tempo indipendente, sotto la supervisione del Segretario di Stato Marco Rubio, sostenendo che dovrebbe essere allineata alla « strategia America first » del governo.
Per il momento, Rubio ha autorizzato la ripresa degli aiuti salvavita per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento di malattie come l’HIV, la tubercolosi e l’influenza aviaria, ma nella maggior parte dei casi i fondi sono rimasti congelati.
Fino a quando non verrà presa una decisione definitiva, tutti gli altri progetti di aiuto finanziati dagli Stati Uniti in tutto il mondo – che si contano a migliaia – sono fermi.
Durante i quattro anni dell’amministrazione Biden, 181 Paesi hanno ricevuto un totale di circa 240 miliardi di dollari in aiuti allo sviluppo dagli Stati Uniti.
Il Congressional Budget Office ha già previsto quasi 60 miliardi di dollari in aiuti esteri per il 2025, la maggior parte dei quali destinati a progetti USAID. In particolare, hanno beneficiato di questi fondi i Paesi del Medio Oriente, dell’Africa orientale, dell’Asia meridionale e dell’America Latina”.
Andando nello specifico USAID ne da tantissimi anche all’Ucraina e a tanti stati africani moderati (es.Kenya) o in preda a guerre terribili (es.: Sudan).Ma anche a Gaza (al 25esimo posto, con 1,5 miliardi di $) e all’ Italia.

Françoise Thom, storica e scrittrice francese, sovietologa, docente di storia contemporanea alla Sorbonne di Parigi, specialista nella Russia post-comunista, è autrice di lavori e analisi politiche su quel Paese e i suoi leader, su Le Monde, dice che:
“la lista dei favori di Trump a Mosca cresce ogni giorno”.
L’esperta spiega, in un’intervista come il presidente russo riesca a manipolare la sua controparte statunitense, che ha allineato il suo discorso e le sue azioni con gli interessi del Cremlino.
La Thom è convinta, fatti alla mano, che ci sia un legame tra il desiderio dell’amministrazione Trump di distruggere lo Stato federale e la Russia.
Aggiunge che: ” Si dice che Trump stia seminando il caos negli Stati Uniti. Ma c’è una logica in questa follia: la maggior parte delle misure adottate sono nell’interesse di Mosca…
…Alcuni membri del KGB e del GRU non hanno digerito la fine del blocco comunista e la disgregazione dell’URSS, che hanno attribuito a un complotto americano. Questo nucleo di irriducibili ha trovato un teorico: Alexander Dugin”
…Di Tulsi Gabbard, scelta da Trump per dirigere i servizi segreti, il senatore Mitt Romney ha detto che “sta solo ripetendo a pappagallo la propaganda russa. Le sue menzogne traditrici potrebbero costare delle vite”. Così, il 24 febbraio 2022, Tulsi Gabbard ha ritwittato l’argomento del Cremlino che giustifica l’aggressione russa contro l’Ucraina: “Questa guerra e questa sofferenza avrebbero potuto essere evitate se l’amministrazione Biden e la NATO avessero semplicemente preso in considerazione le legittime preoccupazioni della Russia sul possibile ingresso dell’Ucraina nella NATO”…
Tra i vari favori fatti da Trump a Putin, sui quali torneremo, la Thom sostiene che : “c‘è anche la chiusura dell’USAID, lo strumento del soft power americano che Mosca temeva di più, tra l’altro per il sostegno che forniva ai dissidenti russi e bielorussi, per non parlare degli aiuti all’Ucraina”.
Fondata dal presidente John F. Kennedy nel 1961, l’USAID gestisce la maggior parte degli aiuti esteri americani. Ulteriori fondi confluiscono attraverso il fondo di aiuti allo sviluppo Millennium Challenge Cooperation, che si concentra sullo sviluppo economico di alcuni paesi in via di sviluppo.
Il sostegno militare e i pagamenti alle organizzazioni internazionali come l’UNHCR, la Banca Mondiale o l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, invece, vengono principalmente erogati tramite il Dipartimento di Stato e il Dipartimento della Difesa.

Ciononostante, il 46% degli intervistati in un recente sondaggio ritiene che gli aiuti esteri siano eccessivi.
Gli elettori repubblicani sono particolarmente critici: il 72% ha recentemente valutato gli aiuti come eccessivi.
Ma, oltre all’Ucraina, questi aiuti erano fondamentali per Gaza e, ad esempio, stati come Etiopia, Egitto, Sud Sudan, Mozambico, Tanzania, , Repubblica Centro africana, Ciad, Mali, Burkina Faso e Niger.
1. La perdita dei fondi per Gaza aumenterà l’orrore e la guerra personale che Netanyahu sta perpetrando, e che è sotto i nostri occhi tutti i giorni.
P.S. : i fondi ad Israele , erano e dovrebbero rimanere di natura militare.
2. L’Ucraina rischia di essere ulteriormente indebolita, dopo il voltafaccia di Trump.
3. Nel caso degli stati africani gli Stati Uniti, le sospensioni, avranno questi effetti :
– tanti morti (Donald Trump con i tagli degli aiuti ai paesi più deboli mette milioni di persone a rischio di morte)
– risentimento verso gli USA e gli “occidentali” (in generale)
– incremento dell’ estremismo islamico
– maggiori migrazioni (controllate dai russi).
Se tutto ciò, dopo il blocco dei pagamenti, verrà confermato, si trattererà quindi di un errore strategico madornale.
Nel frattempo ONG e paesi in via di sviluppo sono nello sconforto e totale incertezza, anche perchè:
Sul disastro umanitario in atto leggi anche Sudan : i tagli di Trump agli aiuti Usaid colpiscono gli affamati a Karthum, capitale bombardata e in piena carestia, gli scontri tra le forze armate sudanesi e i paramilitari delle Forze di supporto rapido hanno già causato più di 150.000 morti in due anni.
I tagli a Usaid erano un punto di attrito tra Papa Francesco ed il governo di Donald Trump. E, alla fine, finiranno per favorire Cina e Russia.
Sotto uno Ilyushin- il 76 russo che ho fotografato personalmente a N’Djamena – Ciad – nel 2025.



