prima stesura del 28 febbraio 2014, aggiornato il 1° febbraio 2024
Stonatura, fig. :
Sgradevole discordanza o mancanza di opportunità (Devoto Oli)
Il 10 dicembre del 2013 su Il Fatto Quotidiano leggevo una sorta di appello di tale Januaria Piromallo a Violetta (Esselunga Dynasty famigliare. “Cara Violetta ti scrivo”) per una riconciliazione con il padre.
Non contenta dell’intromissione non richiesta, la signora Piromallo aveva da dire anche su come eravamo noi figli.
In merito si esprimeva infatti così:
“…Eccezionali le doti imprenditoriali di tuo padre, quelle di tuo fratello aspettiamo ancora che si esprimano…”
“…Violetta non barattare l’amore di un padre con un conto in banca…”
Si vede che questa signora, oltre a molta mania di protagonismo e pochissima dimestichezza con le ns. vicende, aveva anche qualche sassolino da togliersi dalle scarpe nei confronti di Violetta.
E, nel frattempo, una sparata contro il fratello ci stava “bene”…
L’avevano fatto in tanti, in primis Bernardo (v. di seguito):
perché avrebbe dovuto privarsene Januaria Piromallo?
il silenzio ovvero l’arte di tacere…
In Cronaca di una campagna di stampa diffamatoria e persecutoria ho evidenziato come io sia stato dipinto nel 2006 come un individuo stra- ricco, inetto, viziato e ladro.
Nell’anno in questione ci si mise pure la signora Maria Cristina Elmi Busi Ferruzzi (all’epoca imbottigliatrice di Coca- Cola, con la Sibeg di Catania), urlando, attraverso le pagine del Corriere il 4 maggio…
Un fermo “altolà” al nepotismo in generale ed in particolare in Esselunga e prendendo le parti di Bernardo che optava per i “manager” al posto della famiglia…
“Nepotismo, promuoviamo valori famigliari quasi quanto promuoviamo membri della famiglia”
L’audace signora dava anche una “bella” definizione della sua famiglia e di quella di Bernardo Caprotti aggiungendo che:
“Lei ed io…abbiamo troppe famiglie da decenni sul groppone per non avere il buon senso ed il fiuto necessari per far crescere le nostre aziende anche nei momenti difficili…”
L’articolo sollecitato al Corriere dalla Busi sembrava una sorta di “No pasaràn”, lo slogan delle truppe repubblicane (sotto la la loro bandiera..) contro i franchisti , durante la guerra di Spagna
Questa sorta di grido era rivolto al padre di un imbecille e forse anche disonesto?
Certo che come fornitrice, avrebbe potuto tranquillamente ricevere copia della lettera seguente…
Questa missiva ha circolato un pò ovunque, visto che l’ho ricevuta da un addetto di supermercato Esselunga.
Sul dizionario della lingua italiana Devoto Oli il termine Banda ha queste accezioni:
banda di partigiani, brigata di bontemponi, compagnia di suonatori, compagine atletica , gruppo di persone poco raccomandabili o raggruppamento di fuorilegge…
Visto che, con i dirigenti di cui ho bianchettato il nome, non avevamo combattuto fianco a fianco durante la guerra civile spagnola (nella foto sotto combattenti repubblicani..)
Non uscivamo a bere la sera nè facevamo sport nè tantomeno suonavamo jazz o musica classica insieme , lascio a voi ogni interpretazione su cosa volesse dire mio padre con il termine Banda
Tra i “maltrattati, spintonati, scacciati” c’era sicuramente il dottor Gianni Lembo, vedete quel che scrive , facendo un raffronto tra le due gestioni (quella di Giuseppe e quella di Bernardo).
Eppure Maria Cristina Elmi Busi Ferruzzi avrebbe dovuto sapere con chi aveva a che fare, vedi in proposito “Esselunga contro Coca- Cola” e visto che la sua SIBEG era stata coinvolta appieno nell’istruttoria di seguito…
AUTORITA’ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
Provvedimento n. 7804
Pepsico Foods and Beverages International-IBG Sud/Coca Cola ItaliaL’AUTORITA’ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 7 dicembre 1999;
SENTITO il Relatore Professor Giuseppe Tesauro;
VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287;
VISTA la segnalazione del 19 novembre 1997 da parte di PEPSICO FOODS AND BEVERAGES INTERNATIONAL Ltd. – Filiale italiana (di seguito Pepsi Italia) e di IBG SUD Spa;
VISTA la propria delibera dell’11 giugno 1998, con la quale è stata avviata un’istruttoria, ai sensi dell’articolo 14, comma 1, della legge n. 287/90, nei confronti delle società THE COCA-COLA EXPORT CORPORATION- Filiale Italiana (“TCCEC”), Coca-Cola Italia Srl (“CCI”), Coca-Cola Bevande Italia Srl (“CCBI”), SADIB Srl, SOCIB (Società Calabrese Imbottigliamento Bevande) Spa, SOBIB (Società Barese Imbottigliamento Bevande) Srl, SOSIB Industriale e Commerciale (Società Sarda Imbottigliamento Bevande gassate) Srl, SIBEG (Società Imbottigliamento Bevande Gassate) Srl, SNIBEG (Società Napoletana Imbottigliamento Bevande Gassate) Srl, per presunta infrazione dell’articolo 3 della legge n. 287/90;
VISTA la segnalazione di ESSELUNGA Spa, pervenuta il 24 novembre 1998; etc….
Ma forse gli indizi recenti contro il figlio descritto come il capo di una banda di gangster erano decisamente troppi e, diciamolo pure, anche tanto succosi per non essere usati da una signora che probabilmente aveva bisogno di un favore da Bernardo Caprotti.
e Lei, da persona educata e civile quale era non si degnava non dico di scusarsi ma almeno di rispondermi.
D’altronde chi era al cospetto di Giuseppe Tesauro come me…
… ricorda un appello accorato della signora Busi in difesa delle posizioni di Coca- Cola e della SIBEG (*), tanto che nel cercare di alzarsi da dove era seduta le si ruppe la gonna…
I più maligni dicono che la perse completamente…!
(*) nonostante la gonna strappata della Maria Cristina Elmi Busi Ferruzzi, SIBEG e Coca- Cola, vennero condannate.
In cinque anni, dal 2001 al 2006, da brillante “braccio destro” di mio padre (v. in proposito Dai Supermercati ai Superstore parte 5, Bernardo riconosce in parte i meriti di Giuseppe) ero diventato una sorta di mostro.
E c’era chi se ne approfittava per spararmi addosso…
Però, ora che l’azienda, con la terza famiglia di Bernardo Caprotti, è diventata “manageriale” Maria Cristina Elmi Busi Ferruzzi può stare tranquilla :
la “prima linea” di Esselunga ha fantastici giovani di 35 anni, con tre anni di anzianità aziendale e forti legami con Germana Chiodi, segretaria da 85 milioni di €.
Io ero diventato dirigente dopo 7 anni di training, dei quali 1,5 nei supermercati come operaio (da Carrefour, Dominick’s ed Esselunga) ma probabilmente erano altri tempi e altre logiche.
Quelle di oggi mi sfuggono.
N.B.: tutta l’impostazione aziendale è rimasta la stessa di quando io ero amministratore delegato.
Sotto : i volantini e le pubblicità sono sempre le stesse, di quando le avevo predisposte io, con l’Armando Testa.


Conclusione : il silenzio avrebbe dovuto essere d’oro per :
-1 Januaria Piromallo, nonchè marchesa Capece Piscinelli di Montebello dei duchi di Capracotta :
… sul suo” villaggio” si può dire che è una
“piccola città del Molise… nel 1891 che i 5’000 abitanti vivevano in piccoli tuguri con le loro bestie”…,
Alla stessa stregua avrei potuto essere “principe” di Albiate, che conta quasi 7’000 anime…!
-2 Maria Cristina Elmi Busi Ferruzzi ….
ma anche per tante altre persone, tra le quali sicuramente Stefano Lorenzetto (citato a pagina 352 di “Le ossa dei Caprotti”) che introduce l’ennesima ri – edizione di Falce e Carrello (lancio : 13 febbraio 2024).
Il Fatto Quotidiano e il Corriere della Sera che davano notizie paragonabili a quelle trovabili su “Visto” non ci facevano una gran bella figura…
Per altre vicende molto sgradevoli vedi Nè stalking né molestie?
Le vicenda della Ferruzzi è riportata nel libro “Le ossa dei Caprotti” perchè esemplificativa di come un fornitore possa diventare un servo.
Su Januaria Piromallo ho invece steso un velo pietoso.



