Da Nestlé a Unilever, passando per Ferrero, la guerra dell’estate si combatte sui gelati
Il mercato dei coni e stecchi confezionati continua a crescere. Le riaperture e le alte temperature fanno entrare in competizione i grandi marchi del food
FABRIZIO GORIA
Tra nuovi arrivi, grandi classici e accattivanti riscoperte, il mercato dei gelati confezionati è in fibrillazione.
Con l’estate che sta entrando nel vivo, sia per la colonnina di mercurio sia per le riaperture dopo i lockdown primaverili, c’è un conflitto commerciale in atto, che si combatte a suon di gelo e sapori.
Algida, Motta, Sammontana, Ferrero, Kinder, e via via con i marchi più celebri e amati sul mercato italiano, uno dei più proficui a livello europeo, stanno affilando le armi. E anche gli investitori non stanno a guardando, andando a monitorare i movimenti dei colossi del comparto alimentare, da Nestlé a Unilever.
Pensare a un’estate senza gelato non è possibile.
Che sia il cono di artigianale fattura o che sia lo stecco confezionato di matrice industriale, appena le temperature salgono sopra i 30 gradi centigradi, parte la corsa al refrigerio.
A dirlo sono i dati di Market & Research, secondo cui nel 2019 il mercato italiano del gelato ha registrato un fatturato totale di 2,388 miliardi di dollari (*), con un tasso di crescita annuale composto (Cagr) del 4% tra il 2015 e il 2019, nell’estate prima della pandemia di Covid-19, dunque. Allo stesso tempo, il volume dei consumi del mercato è aumentato con un Cagr del 3,2% tra il 2015 e il 2019, per raggiungere un totale di 182,3 milioni di chilogrammi nel 2019.
Numeri che hanno posto i produttori del settore “Food” a continuare a investire. Basti pensare a Froneri, società britannica nata da una joint-venture fra Nestlé e il fondo di private equity francese PAI Partners.
Dietro Unilever, Froneri è la realtà europea più florida della gelateria commerciale. E se il nome, di primo acchito, può dire poco, il suo marchio “premium” è ben più noto. Si tratta di Nuii, che negli ultimi anni ha riempito i frigoriferi dei supermercati italiani con prodotti che ammiccano alla clientela con un potenziale di spesa più elevato, puntando su prodotti con grafica accattivante e ricerca su materie prime di caratura maggiore rispetto alla media.
Non mancano i grandi nomi della storia del gelato italiano, però. Come nel caso di Nestlé, che può contare su un brand celebre come Motta, creatore dell’iconico Maxibon, ora proposto sul mercato con varianti più capaci di andare verso l’interesse delle generazioni Millennial e Z. O come Algida, sempre Unilever, e Sammontana, fieramente empolese.
Come ha spiegato una nota della società piemontese, nella grande distribuzione organizzata (Gdo) viene distribuito il 60% del totale dei gelati confezionati venduti in Italia, pari a un valore di 1,23 miliardi di euro. Ed è per questo che la strategia di Ferrero per il lancio in Italia si concentra su due categorie merceologiche, entrambe nella Gdo: gli stecchi, con Ferrero Rocher e Raffaello, e i ghiaccioli, con Estathè Ice.
Sotto il profilo operativo, la strategia per sfruttare la calura estiva, le riaperture e la fame di gelati, si può puntare direttamente su uno dei colossi europei. I quali stanno crescendo in modo significativo. Da inizio anno a oggi il titolo Nestlé ha realizzato una presa di valore pari a +10,82%, mentre quello Unilever ha registrato un +0,83% nello stesso orizzonte temporale, ma contando solo gli ultimi tre mesi il rendimento è a doppia cifra, +10,27 per cento.
Di contro, ci sono gli Exchange traded fund (Etf) tematici, che permettono una diversificazione più massiccia e marcata, andando a cogliere l’intero comparto. Come nel caso del Lyxor STOXX Europe 600 Food & Beverage Etf, che in portafoglio ha sia Nestlé sia Unilever, e che da inizio anno sta guadagnando il 14 per cento. Non manca anche l’opzione “green”, dal momento che sempre più imprese stanno andando nella direzione dettata dagli investimenti Esg (Environment, social, governance). Lanciato nello scorso settembre, il Rize Sustainable Future of Food Etf si occupa di andare a replicare l’andamento di società come Beyond Meat o BillerudKorsnäs, che si occupa di imballaggi sostenibili, che sono e saranno sempre più utilizzati anche nel segmento dei gelati. E il rendimento del fondo è a doppia cifra, +13,12% da inizio anno.
(*) euro?
Commento : a prescindere dall’ultima parte che sembra far parte di un pubbliredazionale (= pubblicità a apagamento del settore gelati) qualche spunto interessante).
Sarebbe bello che queste aziende combattessero guerre sulla qualità. Quelle sul prezzo portano solo desolazione : Il lavoro minorile nell’industria dell’olio di palma. A proposito di Nestlè, Unilever, Kellog’s, Pepsi co e Ferrero
Pubblicità dell’Armando Testa (sotto ) volute e gestite da Violetta e Giuseppe Caprotti
Pubblicato il 21 giugno ed aggiornato il 24 giugno 2021.



