A proposito di uno dei conflitti d’interesse del Corriere del Sera (trovate l’audio da cui ho tratto questa trascrizione e l’intervista di mia sorella Marina in fondo):
L’altra segnalazione, vi ricordate, ve ne parlavo se non ricordo male martedì?, di quella bizzarra intervista alla amministratrice delegata di Esselunga, pubblicata dal Corriere, che era tutta una dura e anche dolente risposta al libro del fratello, primogenito della famiglia Caprotti, che però non veniva mai nominato, né il fratello, né il libro e l’intervista stessa era un’intervista per cosi dire diciamo piena di softball, direbbero nel gergo del giornalismo anglosassone, di domande semplici tipo “ a suo padre piacevano o no i dolci?”, quando di questo libro, di quello diciamo del figlio di Caprotti, si era molto discusso.
Ora Esselunga sta cercando di rispondere, quindi ha infilato copie e copie e copie del libro di Bernardo Caprotti, il fondatore, dentro ogni supermercato.
Oggi sul Corriere e su molti altri giornali, Esselunga, ha comprato una pagina intera di pubblicità per promuovere lo stesso libro e, apprendo da questa pagina, che l’autore dell’intervista, di quell’intervista, quella di martedì, all’amministratrice delegata di Esselunga, altro non è che l’autore della prefazione del libro, che promuoveva la stessa amministratrice delegata di Esselunga, che quindi è inserzionista del Corriere e viene intervistata dal Corriere per promuovere un libro, che poi viene promosso anche con le pubblicità sul Corriere, la cui prefazione ha scritto un giornalista del Corriere che è anche il giornalista che poi scrive l’intervista che promuove il libro di cui lui ha scritto una prefazione. Tombola.
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