Premessa: non sono prevenuto sul mondo della cooperazione, visto che mio bisnonno Bernardo Caprotti, è stato il fondatore della Coop di Albiate presso la quale mi capita di fare la spesa.
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Il sistema Conad
Nato a Bologna nel 1962 il modello Conad si articola su tre livelli:
- il primo livello partendo dal “basso” rispetto al cliente rappresentato dai soci titolari dei punti vendita;
- il secondo livello rappresentato dalle cooperative (holding) che operano nelle diverse aree del Paese, supportando gli imprenditori associati e coordinando l’attività commerciale a livello territoriale, con servizi amministrativi, commerciali, logistici e finanziari;
- il terzo livello rappresentato dal Consorzio nazionale, che agisce da centrale di acquisto e servizi, si occupa della pianificazione strategica, dell’attività di marketing e comunicazione per tutto il sistema, nonché della produzione, promozione e sviluppo della marca del distributore. Questa centrale di acquisti, con sede a Bologna, nel 2019, pesava per l’11,2% del fatturato di Conad.
Va anche saputo che le società che gestiscono i punti di vendita sono imprese di capitale, le holding sono invece cooperative.
Grazie a questo meccanismo ibrido godono di una minore pressione fiscale rispetto alle imprese di capitale “pure” (studio Onilab).

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Cosa dicono gli ex dipendenti Auchan
- Riccardo Brandoni :
I risultati parlano da soli. Conad nella sua conferenza stampa di fine anno si conferma la prima della classe (*). Ottimismo verso il futuro, determinazione del suo gruppo dirigente e dati oggettivi che dimostrano i buoni risultati raggiunti. Ottima sintesi di Francesco Pugliese: “siamo soddisfatti dei nostri risultati, ma non felici. Non si può star bene come individui in un contesto che non sta bene”
La non felicità deriva solo dalla pandemia? Nessun rimorso nell’aver eliminato 3’000 famiglie italiane dal mondo del lavoro nella GDO? Ripeto: non sono 3’000 consenzienti.
Sono oramai quasi disperati, che difficilmente rientreranno nel mondo del lavoro, anche in lavori umili, non abbiamo la vostra cerchia di conoscenze politiche ed economiche. Siamo gente umile. Se ci vedrete in TV a fare la fila al Pane Quotidiano di Milano, ricordatevi dove eravamo un anno fa.
(*) Nel 2020 è cresciuta del 10,2%, con un fatturato pari a 15,7 miliardi di €. Pugliese ha detto che gli esuberi attuali sarebbero 500 , semplicemente perchè non considera i 2500 dipendenti, secondo lui, usciti “volontariamente”. Gli ex dipendenti Auchan sono di tutt’altro parere e parlano di 3000 persone.
2. Clorinda Esposito, l’anno scorso, aveva scritto in Questo Natale secondo Conad in una lettera indirizzata a Francesco Pugliese :
ci riconosca come persone e non come numeri 3107, 6105, 8000…Dietro ad ognuno di noi c è una lunga storia fatta di appartenenza, di sacrifici, di gioie, di passione…Non distrugga questo capitale umano, anzi lo metta a disposizione della comunità……noi non vogliamo regali, non vogliamo assistenzialismo, chiediamo di poter continuare a dare il nostro contributo con passione e dedizione. Noi siamo quelle stesse persone che hanno contribuito a fare “grande” Auchan in Italia e a cui oggi é stata tolta un’identità. Non sappiamo più chi siamo o chi saremo, siamo i cosiddetti ESUBERI. Mi aiuti a capire cosa/chi sono gli esuberi. Quale colpa, gli esuberi, devono espiare in questo mondo falso e ipocrita del business che si nasconde dietro ad uno spot strappalacrime per il Santo Natale.
Sotto trovate alcuni dei messaggi che ho ricevuto in questi anni. Tra i tanti si apprende che gli “esuberi” non hanno ancora ricevuto il Trattamento di Fine Rapporto, “incagliato nelle secche” dell’INPS.
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Conclusione
Sulle vicende che vedono implicati i nostri politici, i sindacati, il Vaticano (!) , le cooperative e i nostri giornalisti, puoi leggere :
Auchan-Conad-Raffaele Mincione CHE STRANA TRIANGOLAZIONE. A proposito di giornalisti, cooperative e sindacati , che prende spunto da un articolo mai pubblicato (di Mauro Suttora, nel link appena citato) da un editore probabilmente molto attento alle entrate pubblicitarie derivanti dalla grande distribuzione.
In conclusione : come diceva Nanni Moretti ? “D’Alema di qualcosa di sinistra!” perchè , in fondo , in questa vicenda si tratterebbe di lavoratori e di cooperative.
E “La tutela della cooperazione si giustifica … sulla base della sua ‘funzione sociale’
Che è garantita, a sua volta, dal carattere mutualistico dell’impresa cooperativa”. E Il principio della mutualità è iscritto nella Costituzione italiana, all’ articolo 45. Mutualistica significa “principalmente rivolta ai soci o svolta dai medesimi”. Per approfondimenti consiglio di leggere queste spiegazioni sull’articolo 45 della nostra Costituzione e “il carattere mutualistico” delle imprese.
Conad spende 30 milioni di € (*) per la mutualità (ruolo sociale) e ne spende 40, all’incirca, in pubblicità (erano 38 nel 2018, previsti all’epoca in aumento).
(*) pari allo 0,0019% del fatturato.
Non entro – in questo articolo – nel merito della mutualità o del ruolo delle cooperative. Non do neanche un giudizio sulla pubblicità. Ognuno, a casa propria, fa quel che ritiene opportuno, per carità. Mi domando solamente: era così difficile dare lavoro e dignità a queste persone?
Mi è parso di capire che alcuni di loro avrebbero voluto lavorare ancora qualche anno, per arrivare tranquillamente alla pensione. Oppure aver la possibilità di fare un colloquio e di essere ricollocati in OVS (che è subentrata in alcune posizioni ex Auchan) o in società della galassia francese (il gruppo possiede Decathlon, Kiabi e altre insegne) presente in Italia.
A quanto pare, questo desiderio, per molti, si è rivelato “irrealizzabile”.
Ah, per terminare, non pensate che questo articolo avrebbe potuto scriverlo, molto meglio di me, un giornalista del Corriere della Sera o di Repubblica? O forse anche qualche presunto “giornalista d’opposizione” ( il Giornale o Libero)…no?
P.S. : Conad Auchan : gli esuberi sarebbero 2388 + i 3000 già citati per un totale pari a 5388 famiglie.
Pubblicato il 24 dicembre 2020 e aggiornato il 1° di gennaio 2021.
Sotto : un immagine dell’ultima pubblicità della Conad (Natale 2020).



