Prima stesura: 16 dicembre 2014. Aggiornato il 15 gennaio 2025. Sopra le banane a marchio privato di Amazon Fresh, fotografate a Londra nel 2022
Per capire meglio le vicende di cui parlo leggi La storia delle guerre della banane e Quando l’Europa andò in guerra per le banane (1993-2009).
Da frutto di lusso nell’ 800 la banana è diventata il frutto meno costoso ed il più venduto in assoluto.
In Esselunga le banane erano tra i 10 articoli più venduti.
Dal 2001 a l 2014 le quantità vendute di banane nel mondo sono salite del 27,8%, da 11,9 milioni di tonnellate a 16,5.
Gli americani mangiano più banane che arance e mele messe insieme (fonte: The Economist, 1° marzo 2014).
I supermercati ne promuovono la vendita con costose campagne pubblicitarie, come quella sotto di Waitrose (GB)
Il loro consumo è in crescita perché sono economiche, nutrienti e facili da mangiare: non devono essere sbucciate o preparate, come ad esempio le mele…
Dalla fine dell’ ‘800 alla metà degli anni ’30 la loro coltivazione e il loro commercio sono stati al centro di lunghe guerre in Centro America – vedasi Le guerre delle banane – delle quali è stata protagonista la United Fruit Company che nel 1984 ha preso il nome di Chiquita Brands International.
Durante gran parte della sua storia,la più grande rivale della United Fruit è stata la Standard Fruit Company, oggi Dole Food Company.
A seguire l’americana Del Monte e l’irlandese Fyffes
Ne ho accennato nell’articolo Chiquita- Fyffes : sfide e interrogativi per il nuovo colosso delle banane.

Ma torniamo agli anni ’90:
Chiquita nel 1998 si trova al centro di un controversia nella quale è accusata, dal giornale – il Cincinnati Enquirer – città dove ha la sede, di trattare male i suoi lavoratori e inquinare fortemente i terreni dove vengono coltivate le banane…
Controversy
Cincinnati Enquirer charges
Chiquita Center in Downtown Cincinnati, Ohio
On May 3, 1998, The Cincinnati Enquirer published an eighteen-page section, “Chiquita Secrets Revealed” by investigative reporters Michael Gallagher and Cameron McWhirter. The section accused the company of mistreating workers on its Central American plantations, polluting the environment, allowing cocaine to be brought to Borneo on its ships, bribing foreign officials, evading foreign nations’ laws on land ownership, forcibly preventing its workers from unionizing, and a host of other misdeeds.[9] Chiquita denied all the allegations, and sued after it was revealed that Gallagher had repeatedly hacked into Chiquita’s voice-mail system. (No evidence ever indicated that McWhirter was aware of Gallagher’s crime or a participant.) A special prosecutor was appointed to investigate, because the elected prosecutor at the time had ties to Carl Lindner, Jr.
fonte: Wikipedia
Chiquita sembra uscirne a testa alta dal punto di vista legale…
On June 28, 1998, the Enquirer retracted the entire series of stories and published a front-page apology saying it had “become convinced that [the published] accusations and conclusions are untrue and created a false and misleading impression of Chiquita’s business practices”.[10] ….
fonte: Wikipedia
…e ,anche sotto la spinta del movimento equo e solidale , in inglese fair trade movement, v. in proposito la pagina di Altroconsumo sotto )…
decide di adottare nuove politiche sociali diventando partner di Rainforest Alliance
“…In 1998, a coalition of social activist groups, led by the European Banana Action Network (EUROBAN), targeted the banana industry in general and Chiquita in particular, aiming to create a new climate of corporate social responsibility. Their strategy was to encourage small farming of bananas rather than large scale monoculture, and to push for subsidies and other government relief to level the field for small producers. The fair trade movement, which sought to influence consumers to purchase the products of smallholders, also joined in the action….”[12]
il marchio fair trade sulle banane
,
“…Chiquita responded to the activism with changes in corporate management and new patterns of global competition, according to J. Gary Taylor and Patricia Scharlin. Chiquita partnered with the Rainforest Alliance, an environmental group dedicated to preserving the rainforest, and made major reforms in the way they plant and protect their bananas. The changes focused on the use of pesticides but also affected corporate culture.[12] In 2000, Chiquita adopted a new code of conduct that included the Social Accountability International’s SA8000 labor standard. Also in 2000, Chiquita achieved Rainforest Alliance certification for environmental friendly practices on 100% of its farms….”
fonte: Wikipedia
Nel 2013 i vari movimenti Fairtrade hanno dato lavoro a 1,4 milioni de persone in Asia, Africa e Sud America
“…In 2001, Wal-Mart named Chiquita as the “Environmental Supplier of the Year…”.[6]
fonte: Wikipedia
nel 2001 Walmart, al seguito dei suoi cambiamenti nomina Chiquita “fornitore ambientalista dell’anno”
articolo tratto da Al Food e Grocery del febbraio 2001
Il periodo di difficoltà di Chiquita coincide con la ricerca, in Esselunga, di alternative al monopolio Chiquita- Dole- Del Monte che all’epoca detenevano il 63% del mercato mondiale delle banane
Da questa situazione nasceranno la banana Naturama e la banana Bio Ctm Altromercato – organizzazione legata al movimento fairtrade – che resisteranno da sole sugli scaffali, in Esselunga, negli anni 1999 – 2004 ( la Naturama prima e la Esselunga bio dal 2001 in poi)
nonostante le forti pressioni di Chiquita, delle quali trovate testimonianza qui di seguito.
Infatti, nel giugno del 2003, Bernardo Caprotti scrive a Giuseppe:
“… il signor Freidheim, a capo di Chiquita mi ha detto che siamo l’unica azienda in Italia a non avere la Chiquita in assortimento…
ti chiamerebbe più avanti..”
Altre aziende, oltre a Chiquita e a Dole, provano a “entrare o rientrare in gioco”, senza successo…

Si può concludere che, seguendo l’esempio di Esselunga, dopo quell’epoca, in Italia nacquero i marchi privati come, ad esempio, le banane Conad, o quella di Amazon Fresh, in copertina

alla stessa epoca nacquero marche alternative, legate al mondo del commercio equo, un po’ ovunque in Europa, non solo nel settore delle banane.
Sotto: le banane del commercio equo (fair trade) delle catene operanti sul territorio inglese
e le confezioni del caffè del commercio equo e solidale della Coop Svizzera

P.S.: la fusione di Chiquita con Fyffes, avversata soprattutto per motivi fiscali, dall’amministrazione Obama, non è mai avvenuta e il marchio americano, nell’ottobre del 2014, è passato sotto il controllo del gruppo brasiliano Safra e Cutrale, un colosso che opera prevalentemente nel succo d’arancia.
Nota bene del 2024 :
- Chiquita complice di crimini di guerra in Colombia? La sentenza da 36 milioni di euro
- Con sentenza del Tribunale dell’UE (causa T-426/23), del 13 novembre 2024, caso Chiquita Brands/EUIPO, il Tribunale dell’Unione Europea ha confermato che l’ovale blu e giallo della Chiquita Brands non può godere della protezione come marchio dell’UE per la frutta fresca


