Beni di largo consumo, in arrivo nuovi aumenti per pasta e farina
La catena Gigante: senza interventi del Governo, rincari su pasta (+8%), biscotti (+10%), caffè (+5%), farina (+20%), zucchero (+5%) e olio di semi (+10%)
29 gennaio 2022
La grande distribuzione fa i conti con gli aumenti del costo dell’energia. «Senza interventi, l’aumento bollette peserà anche sul carrello della spesa», afferma Giorgio Panizza, consigliere d’amministrazione della catena della grande distribuzione Gigante – gruppo che conta una settantina di punti vendita – «per il primo trimestre del 2022 siano previsti aumenti del 55% per l’elettricità e del 40% per il gas, un incremento insostenibile e al qual bisogna porre rimedio». Un costo che si sta trasferendo ai beni di largo consumo.
I rincari del carrello
Il confronto con i fornitori è sempre più difficile e il prezzo dei prodotti sempre alto. In particolare l’aumento dei costi alla fonte riguardano, ad esempio, pasta (+8%), biscotti (+10%), caffè (+5%), farina (+20%), zucchero (+5%) e olio di semi (+10%). Il Governo deve intervenire subito – chiede Panizza -, in maniera forte e decisa, per contenere il costo dell’energia impedendo che le famiglie siano penalizzate, oltre che dalle ‘bollette’, anche dal carrello della spesa». Da considerare, aggiunge il manager della catena distributiva, «i rincari dalla plastica (+70%), del vetro (+40%) e della carta e del cartone (+31%) per gli imballaggi che inevitabilmente vanno a incidere su tutto l’andamento delle filiere». Insomma, «l’argine alzato da tempo per evitare l’aumento dei prezzi sugli scaffali – prosegue – è sempre più instabile. A ciò, poi, bisogna aggiungere il costo dell’energia proiettato direttamente sui nostri punti vendita e su tutte le nostre strutture che devono essere illuminate, devono contare sul sistema di refrigerazione per la conservazione degli alimenti e, nel prossimo futuro, con l’aumento delle temperature, sul condizionamento dell’aria».
Nota del sottoscritto : in Italia la GD non vuole rappresentanza politica.
In Francia, dove i problemi dei rincari sono simili ai nostri, il governo è coinvolto perchè le associazioni (agricoltura, produzione e distribuzione) desiderano che lo sia.
Esistono organi di controllo della redistribuzione del valore lungo tutta la filiera (questo Osservatorio ne è solo un esempio) .
Questi organismi servono a tutelare le PMI, i migranti dal caporalato, a mediare tra parti (come in questo momento) e anche a multare chi non si comporta bene.
Come verrà applicato il decreto lulle pratiche sleali in Italia? .
Nessuno lo sa.
Anche perchè alla GD nostrana non piace che il governo possa intervenire nei “fatti suoi”: le rappresentanze non servono perchè tutti si sentono più furbi “dell’altro”.
E allora le richieste di Panizza, che fa quasi tenerezza, diventano incomprensibili.



