Redatto il 2 marzo, aggiornato il l’8 luglio 2024
Il clima è sempre una questione di soldi, non si tratta di una novità .
Ma oggi, dopo la farsa della conferenza sul clima tutto ciò è ancora più evidente : COP28: l’Accordo raggiunto dimentica il Sud del Mondo:
“Cinquecento milioni per il fondo Loss&Damage mondiale?
Per capire quanto sia ridicolo basti pensare che solo in Emilia Romagna le alluvioni di maggio hanno causato danni per 8.8 miliardi di euro e le attuali stime dei danni subiti dai paesi in via di sviluppo sono circa 400 miliardi all’anno.
La Cop ha fallito ancora”.
Sotto : il cambiamento climatico, visto dallo stato di Tuvalu. Ma andando oltre le foto simboliche, che la natura sia in pericolo è un dato di fatto : la Grande barriera corallina australiana sta subendo un nuovo sbiancamento di massa (il quinto in otto anni). Corriere dell Sera dell’8 marzo 2024.

Ho seguito tutto l’iter di questa conferenza guidata dagli USA, ll più grande produttore di petrolio al mondo
Gli Stati Uniti sono stati coadiuvati dai loro alleati.
Sotto trovate una dichiarazione del presidente della COP28.

Il sultano Al Jaber “dimentica” che perfino Exxon ha ammesso il ruolo dei combustibili fossili nel cambiamento climatico.
E di seguito una “riflessione” di Inglobando relativa agli USA, alla Cina, al petrolio, al carbone e alla COP 28:
“gli annunci sono per un futuro di riduzione di emissioni ma la realtà è fatta di altro
- a settembre 2023 gli USA hanno estratto sul loro territorio 13,2 milioni di barili al giorno
- è il loro record storico
- gli USA estraggono più petrolio deglia rabi e anche dei russi
- la Cina usa ancora il carbone come fonte principale di produzione di energia elettrica
gli annunci sono belli e roboanati e la via della fine dei combustibili fossili è forse segnata, la realtà, almeno oggi. è fatta di altro”

Il clima è una questione di denaro: i profitti del petrolio e del gas triplicano sotto Joe Biden : i loro guadagni del 2023, sono sulla buona strada per aver accumulato un utile netto combinato di 313 miliardi di dollari nei primi tre anni dell’amministrazione Biden, rispetto ai 112 miliardi di dollari dello stesso periodo sotto Donald Trump.
Di soldi e di lobbies, come ci spiega Milena Gabbanelli.

Conclusione:
non credo ci vogliano altri articoli con dati, cifre, etc..
Bastano poche foto : questa è la barriera corallina delle Filippine. O piuttosto quello che ne resta.
Perchè gran parte dei coralli sono morti e lo “spettacolo” è visibile a occhio nudo.
Vorrei tanto sbagliarmi ma credo che tra cinque anni tutto ciò non ci sarà più. Con conseguenze molto pesanti anche sull’economia del paese.
L’unico segnale positivo è che gli australiani, dopo aver negato per anni gli effetti del riscaldamento climatico, hanno iniziato a prendere iniziative concrete per salvare la loro barriera: hanno capito la correlazione tra estinzione dei coralli e disastri – es. : tsunami – che rischiano di colpire le loro coste senza la protezione del reef.
Il “clima” è sempre una questione di soldi.
Leggi : «La sesta estinzione è in corso, i dati oggettivi sono terribili».
N.B.: Exxon guida la lotta dell’industria contro i piani delle Nazioni Unite per limitare la plastica
Sotto: le ultime notizie sul corallo, al 24 aprile 2024. Per un aggiornamento sul riscaldamento climatico leggi qui.



