Prima stesura: 20 gennaio 2018, con un aggiornamento del 20 luglio 2025
Le vendite nella distribuzione sono misurate dai ricavi lordi (1), includendo le nuove aperture e le ristrutturazioni.
Ma c’è un altro metodo più sano (2) e più chiaro per capire se un’impresa va veramente bene oppure no, a prescindere dallo sviluppo della rete:
le vendite a rete costante, che escludono le nuove aperture e le grosse ristrutturazioni dell’anno misurato.
Ovvio che questo dato è un must (obbligo) per tutte le aziende quotate, soprattutto negli USA, dove i termini usati sono comparable store sales, identical store sales o like- store sales.
Negli USA si usa anche il termine like for like (sales).

Interessante l’approccio di Walmart che nelle ristrutturazioni include solo quelle che non fanno crescere la superficie più del 5%.
Esselunga ha a disposizione un rapportino settimanale che, tra le tante cose, rilascia le vendite a rete costante. E’ un cambiamento che ho fatto personalmente e che mio padre, Bernardo Caprotti , ai tempi, aveva apprezzato (ho un suo scritto nei miei archivi).
(1) al netto dei ricavi promozionali (o contributi dei fornitori), che possono pesare più del 10% del fatturato.
(2) se si pubblicano solo le vendite lorde, che includono le nuove aperture, si possono nascondere i problemi della rete dei supermercati pre- esistenti.
Chi, in Italia ha rilasciato i dati a perimetro costante è Unicomm (Selex) del quale siamo stati soci, con Esselunga, nella centrale di acquisti Esd Italia , con la quale compravamo beni di largo consumo per 4 miliardi di € e che tanto ha contribuito al miglioramento dei nostri utili agli inizi degli anni 2000.
Giancarlo Paola ha dato i dati alla rivista Food.
C’è da augurarsi che questo metodo venga adottato da tutti nella nostra penisola, a prescindere da un’eventuale quotazione in Borsa e dal fatto che le vendite – dei vecchi supermercati, già presenti nella rete – vadano bene o no.



