Il Convenience Delivery (o quick e-commerce) è entrato da un pò in Italia, con Glovo e poi anche con altri attori, tra i quali Gorillas.
L’arrivo della app berlinese, presente anche a New York, fa discutere.
Ma per avere un quadro più ampio e chiaro del settore Q e-commerce spostiamoci un attimo negli USA dove Doordash , dal delivery ha iniziato a consegnare beni LCC (largo consumo confezionato o grocery) nel 2019.
Ora questo segmento rappresenta il 7% dei suoi ordini.
Il fatturato annuo di Doordash è stimato a 38 miliardi di $.
E ha preso la leadership del convenience delivery. Di cui ha il 58% di quota di mercato. Gopuff, che segue, il 27% con 400 magazzini. Instacart solo il 7%, Uber Eats il 6% e Grubhub il 2%.

Tutti questi attori si sono spostati verso il grocery e l’alcol per una questione di reddittività.
In queste società di solito il driver preleva e porta oppure deve fare la spesa per il cliente.
Le situazioni critiche sono date dal il mix cibo caldo e non. Dove l’addetto, oltre a ritirare piatti caldi dai ristoranti, deve anche fare la spesa. E qui, a questo punto, la situazione si complica molto…
Questi problemi operativi , evidenziati dal Wall Street Journal, sono confermati da Zachary Dennett, ex gestore e-commerce di Walmart, che ha appena lanciato Jokr a New York: 1500 articoli, in consegna in 15 minuti.
Lui lo chiama Instant Commerce.
E c’è chi prevede che Doordash sarà il terzo distributore del grocery, dopo Amazon e Walmart, nel giro di qualche anno.

Conclusione:
- il settore è complicato (mestiere molto diverso dai supermercati)
- per la gdo non è da prendere sottogamba anche perchè si stima (1) che già ora Doordash fatturi nel grocery 2,66 miliardi di €
- e poco conta che .. Le principali società del mondo che se ne occupano hanno enormi giri di affari, ma non hanno ancora trovato il modo di fare utili”. “..Secondo un’analisi di Deutsche Bank sugli affari di DoorDash, tolte le spese, alla società resta circa il 2,5 per cento del valore di ogni ordine (2). E secondo il Wall Street Journal DoorDash è la società migliore, da questo punto di vista..”
- perchè , dall’inizio di quest’anno, le società in questione hanno già raccolto 1 miliardo di € di fondi (fonte: LSA, via Gregoire Kaufman) e hanno “benzina” per rubare quote di mercato alla gdo.
- Ovviamente il delivery non dovrebbe esimersi dal porsi problemi di etica . E, più che l’esempio di Gorillas, recentemente contestata in piazza in Germania, dovrebbe pensare al caso Meituan, in Cina : la app , leader mondiale del delivery (3), è incappata in uno scandalo colossale perchè pagava 6 $ per 12 ore di lavoro i propri rider (fonte Financial Times del 29 aprile sotto).
Ben venga la concorrenza del delivery alla gdo, a patto che sia leale verso gli avversari, verso i fornitori e verso i lavoratori.
N.B. : Le Monde segnala che, non solo i rider sono vittime di atti razzisti da parte dei clienti, ma che le paghe, dopo la pandemia sarebbero scese, di un 10% circa, anche se è difficile riscontrarlo, vista l’opacità (1) del settore.
(1) nel settore del delivery, come per Amazon, tutte le cifre sono molto poco chiare.
(2) Nel prospetto di quotazione di Deliveroo, Just Eat Takeaway.com e la stessa Deliveroo sembrano avere “contribution margin” più alti (tra il 7,5% e l’8%) mentre quello di Uber Eats sarebbe ridotto all’osso essendo pari a 0,20 $ su un ordine medio pari a 24 $.
(3) fonte : Deliveroo (prospetto della quotazione).



