I 25 principali gruppi del Largo Consumo Confezionato nel canale della Distribuzione moderna (esclusi HoReCa, E-commerce , home delivery) tra il 2015 e il 2018 hanno avuto un calo dei ricavi del 4,5% a fronte di un incremento delle aziende medio – piccole che sono cresciute del 6,9% e della marca privata, cresciuta del 3,6%.
Lo statuisce IRI (nota azienda di rilevazioni dati che aggiunge che , nel 2018, il fatturato delle grandi marche è sceso del 2,5% (trovate i dati alla fine dell’articolo).
Le grandi marche hanno perso 2,5 punti di quota di mercato mentre le marche private hanno guadagnato lo 0,9%.
“Quello che emerge è una maggiore capacità delle aziende outsider e delle aziende di distribuzione, attraverso i loro marchi privati, di intercettare in questi anni i nuovi trend richiesti dai consumatori- commenta Giampaolo Costantino di IRI- .
La grande industria ha spinto molto sulle promozioni mentre i piccoli e la marca privata si sono concentrati maggiormente sull’ampliamento dell’assortimento, andando a occupare tutte le nicchie di scaffale disponibili”.
Prodotti premium o locali, di origine controllata, ecologici o salutisti sono quelli che hanno premiato.
Il Sole 24 Ore del 1° febbraio 2019
Si può aggiungere che le grandi marche, quando le cose per loro andavano molto meglio, in alcuni casi, sono state arroganti.
Ci riferiamo,ad esempio, a Coca-Cola, condannata per abuso di posizione dominante.

L’erosione dei fatturati e delle quote delle grandi marche è una tendenza mondiale, nota da tempo, ad esempio, in Francia ma anche negli USA.
E confermata dal Financial Times del 29 gennaio 2019:
le grandi marche (Big consumer goods groups), tra il 2013 e il 2018, hanno perso un fatturato pari a 27 miliardi di $.
In quegli anni sono cresciute solo del 6,5% (cumulata) mentre i follower e le marche private sono cresciute più del doppio, mettendo a segno un + 15%.
IRI, che ha fornito i dati, dice che:
” il gioco è cambiato… altri hanno innovato molto di più… i grandi player hanno faticato a stargli dietro”.
Questo è l’articolo che si trova on-line, diverso dal cartaceo dal quale ho tratto lo schema che si vede sotto.
Vi si evince facilmente come gli “Others” (altre marche, tra le quali le private label) in questi ultimi anni abbiano praticamente raggiunto il fatturato delle grandi marche, negli USA.

Sotto : una recentissima pubblicità di Carrefour di sconti sulle grandi marche, in Francia.
La “prime” è un cashback.
Anche all’estero le grandi marche lottano tra di loro, con le marche follower e il marchio privato molto di più sui prezzi che non sull’assortimento.

I dati IRI per l’Italia : nel 2018 il fatturato delle grandi marche è sceso del 2,5%.
Si salvano solo Ferrero (crescita zero) , Procter and Gamble, Heineken, Gruppo Veronesi, Reckitt Benckiser e Mars.
Grazie a Emanuele Scarci.
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