Ape su crocus, ad Albiate
La Francia , dopo una lunga lotta parlamentare, si è schierata contro i neonicotinoidi – i pesticidi più pericolosi – e li ha proibiti :
Loi sur la biodiversité : la France bannit les pesticides tueurs d’abeilles .
Si tratta comunque di una legge “annacquata” dalle lobbies degli agricoltori e dei cacciatori, anche perché la proibizione entrerà in vigore nel 2020.
Nel frattempo la Fao ha fatto presente che si può produrre di più, senza disboscare altre terre, aumentando la produttività agricola.
La deforestazione mondiale (*) ha fatto perdere – tra il 1990 e il 2015 – 129 milioni di ettari alla terra (- 3,1%).
La Fao ha detto : “si può arrivare alla sicurezza alimentare aumentando i rendimenti con delle pratiche rispettose degli eco sistemi e aumentando le risorse forestali, piuttosto che espandendo ulteriormente le zone agricole, a discapito delle aree boschive”.
Ha anche dichiarato: “gli alberi migliorano la produttività agricola, trattenendo l’acqua e ospitando gli impollinatori”.
E lo ha dichiarato partendo da dati reali, tratti da uno studio su sette paesi africani, tra i quali Tunisia e Gambia.
La deforestazione per ottenere nuovi terreni agricoli e “per sfamare il mondo” è assolutamente inutile e nociva se si considerano gli sprechi alimentari attuali: 30% del cibo viene buttato via.
Sulle api è interessante leggere il grido di allarme lanciato dalla rivista TIME.
(*) a favore dell’agricoltura.
La deforestazione è molto più accentuata nei paesi in via di sviluppo , distruggendo una biodiversità unica.
Sotto: una foto del padiglione UK a Milano, durante Expo



