Pubblicato il 1° ottobre 2022, aggiornato il 22 giugno 2023
L’ultimo aggiornamento lo trovi qui : Amazon ha “ingannato e intrappolato” i clienti con il servizio Prime, afferma FTC.
La FTC ha funzioni di antitrust
Sulla Federal Trade Commission puoi leggere qui o la nota finale.
Sulle vicende legali di Amazon leggi qui.
Il personaggio
Kahn e la battaglia contro i monopoli “Sono una minaccia alla libertà”
Claudia De Lillo
Ha già bloccato gli ultimi acquisti di Nvidia e Lockheed Martin. Ma la grande sfida per la più giovane presidente della Ftc è arginare lo strapotere di Amazon, Meta e degli altri colossi delle tecnologie.
Nell’aprile 2011, Lina Khan, 22 anni e fresca di laurea in Scienze politiche, fece un colloquio di lavoro a Washington. «Ti arrabbi mai?» le domandarono. «No, in realtà no» rispose lei. «Con questo mestiere scoprirai cose che ti faranno infuriare » la avvertirono. Fu assunta all’Open Market Program, un centro studi per l’analisi dei monopoli e degli effetti della concentrazione industriale su innovazione, salari e diseguaglianze. In quegli anni l’antitrust era materia per idealisti e Don Chisciotte. Il pensiero dominante guardava con favore ai conglomerati industriali purché i prezzi non salissero.
Lei si dedicò all’editoria, all’industria dolciaria e a quella dei polli e si rese conto che la concentrazione era subdola e capillare ma ignorata dai legislatori. Iniziò a vedere il mondo con occhi diversi. E ad arrabbiarsi davvero. Da quella giovanile epifania Khan ha fatto molta strada. A giugno 2021 stava insegnando alla Columbia Law School, dove da un anno era professoressa associata, quando presidente Joe Biden la chiamò al vertice della Ftc, Federal trade commission, l’agenzia per la protezione dei consumatori e l’applicazione delle leggi antitrust.
La trentaduenne Khan è diventata così la più giovane presidente negli oltre cent’anni di storia dell’Antitrust, la più potente figura nell’avanguardia contro i monopoli, convinta che l’eccessiva concentrazione del potere societario sia una minaccia non solo al benessere degli Americani, ma alle loro libertà. Per alcuni la sua nomina è una vera rivoluzione. Tra i suoi sostenitori Elisabeth Warren e Bernie Sanders, senatori democratici e candidati alle scorse primarie. Tra i detrattori, che la accusano di atteggiamento pregiudiziale contro le Big Tech, ci sono giganti come Amazon, Google e Facebook.
Ma torniamo indietro. Al termine di tre anni di lavoro come ricercatrice all’Open Market Program, ha presentato domanda per un dottorato in Giurisprudenza e contemporaneamente si è candidata a diverse testate giornalistiche. Ha ricevuto un’offerta da Yale e una dal Wall Street Journal. «Ho scelto l’accademia sapendo che era arrivato il momento di riabilitare le nostre leggi anti concorrenza» ha raccontato.
I suoi insegnanti la descrivono «più sofisticata rispetto allo studente di legge tipico, più sensibile alla dimensione politica della regolamentazione » .
È grazie ad Amazon che, nel 2017, ancora studentessa, ha raggiunto la fama. Il merito è di un articolo pubblicato suYale Law Journal, dal titolo “Amazon’s Antitrust Paradox”. Khan ritiene inadeguata e obsoleta la valutazione del benessere dei consumatori basata sui soli prezzi. La strategia di Amazon di prezzi sottocosto ha indebolito altri dettaglianti, consentendogli di guadagnare posizioni e potere sui concorrenti. Per i consumatori i bassi costi sono un beneficio di breve termine che trascura la pericolosità per l’economia della dimensione e delle pratiche di Amazon. Khan invita a focalizzarsi sulla salvaguardia di una sana concorrenza piuttosto che sui prezzi pagati dai consumatori. L’articolo suggerisce anche di trattare Amazon e le altre Big Tech come utility pubbliche, costringendole ad aprire le proprie piattaforme ai concorrenti a condizioni favorevoli.
David Singh Grewal, docente a Berkeley e supervisore di Khan a Yale, si sorprese dell’attacco frontale della sua allieva: «Avrebbe potuto tenere un basso profilo da studentessa che vuole farsi strada. E invece ha colpito dritto alla giugulare del sistema». IlNew York Times definì l’articolo «un best seller nel mondo dei trattati giuridici», la cui popolarità ha fatto tremare l’establishment dell’Antitrust e ha trasformato Khan in una celebrità».
Della sua vita privata si sa poco.Nata il 3 marzo 1989 a Londra, a 11 anni si è trasferita con la famiglia in un sobborgo di New York. Le interviste mostrano una giovane donna sorridente e professionale. Con il marito, il cardiologo Shah Ali, condivide le origine pakistane. Di lui si sa che ama preparare dolci e andare in bicicletta. In luna di miele alle Hawaii, lui ha portato con sé Persuasion di Jane Austen, lei un volume sulle imprese e la democrazia americane.
Nei suoi 15 mesi di presidenza della Ftc, Khan ha messo a segno qualche successo e ha subito qualche sconfitta. Ha bloccato l’acquisizione di Arm Ltd da parte di Nvidia e l’accordo di Lockheed Martin per Aerojet Rocketdyne. Ha ripreso il dossier su Meta, che potrebbe essere costretta un giorno a cedere WhatsApp e Instagram. Non è riuscita a bloccare l’acquisto di Metro- Goldwyn-Mayer da parte di Amazon ma, forte della nuova maggioranza democratica nella Ftc, potrebbe dare filo da torcere a Bezos nell’acquisto di One Medical (1Life Healthcare) e iRobot.
Tra le sue priorità, il monitoraggio del boom delle fusioni in corso. Khan, insieme al direttore della divisione Antitrust del dipartimento di Giustizia, Jonathan Kanter, ha acceso un faro anche sulle società di private equity e sulla politica di acquisizioni multiple potenzialmente anti concorrenziali, sfuggite fino a ora ai controlli.
La pagina dei commenti del Wall Street Journal ospita spesso editoriali critici verso Khan, descritta come un Icaro, le cui ali si bruceranno in volo. C’è chi afferma poi che l’approccio muscolare sbandierato al momento della nomina alla Ftc, a distanza di un anno non si sia tradotto in una reale aggressività dei provvedimenti che, secondo alcuni, sono più blandi che in passato.
Lei non si scompone, consapevole che il suo lavoro sta nel cambiare la mentalità prima dei consumatori e poi dei giudici e dei legislatori che devono ridefinire la cornice giuridica per riflettere una nuova visione del mondo. A 33 anni, il tempo non le manca.

Nota finale dell’agosto 2022): la situazione legale di Amazon di fronte alla Federal Trade Commission, che ha come compito la tutela dei consumatori e l’eliminazione e la prevenzione di pratiche commerciali anticoncorrenziali, come il monopolio coercitivo, è quantomeno delicata.
I fronti aperti sono numerosi e complessi, come descrive il Wall Strett Journal il 17 agosto 2022 .
Essi riguardano l’utilizzo dei dati dei fornitori ma anche degli stessi clienti.
E non c’è solo la Federal Trade Commission (FTC) “di mezzo”: alcuni membri democratici e repubblicani dell’House Commitee on the Jucidiary, comitato della camera dei rappresentanti che si occupa del controllo dell’amministrazione della giustizia nelle corti, agenzie ed enti federali, ha chiesto al Justice Departement (ministero della giustizia) di investigare Amazon ed alcuni dei suoi dirigenti per quello che loro considerano una “possibile ostruzione criminale all’azione del Congresso”.
Amazon detiene una quota di mercato dell’e-commerce USA pari al 37,8% e deve stare attenta a non avere atteggiamenti che potrebbero essere definiti come arroganti (v. sotto, sul WSJ, dove critica pesantemente la FTC).




